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Quanto resiste il coronavirus sulle diverse superfici

Medscape.com, il portale statunitense multispecialistico destinato a medici e pazienti, pubblica un rapporto sulle differenze tra rame, cartone, acciaio e plastica

Quanto resiste il coronavirus sulle diverse superfici

L’emergenza causata dal morbo Covid-19 sta scatenando una psicosi di massa che, tra l’altro, dà origine a raccomandazioni, prive di giustificazione scientifica, come quella che bisognerebbe togliersi le scarpe dopo essere entrati in casa e disinfettarle. Abbiamo provato – affidandoci agli esperti – di dare una sostanza tattile alla permanenza del Coronavirus-CoV2 sulle varie superfici.

Su Medscape.com, il portale statunitense multispecialistico destinato a medici e pazienti, con accesso gratuito previa registrazione, viene indirizzato il problema. Difatti nella edizione del 17 marzo il blog pubblica un rapporto dal titolo “The novel coronavirus, SARS-CoV-2, remains viable in aerosols for hours and on surfaces for days, according to a new study” (“Secondo uno studio recente, il nuovo Coronavirus rimane vitale per ore nell’aerosol e per giorni su alcune superfici”).

I dati indicano che la stabilità del nuovo virus è simile a quella del virus SARS-CoV-1, che ha causato l’epidemia di SARS (negli anni 2003-2005).

L’articolo fa riferimento ad una comunicazione pubblicata online dal New England Journal of Medicine, (NEJM.org). La trasmissione di SARS-CoV-2, che causa COVID-19, ha superato rapidamente il numero di contagi dell’epidemia di SARS del 2003. La massima diffusione della malattia precedente derivava dall’infezione durante procedure mediche. Al contrario, il nuovo coronavirus sembra diffondersi maggiormente attraverso la trasmissione da uomo a uomo in una varietà di contesti.

È importante sottolineare che uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista Science [R. Li et al., Science 10.1126/science.abb3221 (2020)] suggerisce che il 79% dei casi di infezione documentata, originano da contagi provocati da individui asintomatici o pre-sintomatici.

Tra i pazienti infetti d SARS-CoV-2, le cariche virali nel tratto respiratorio superiore sono elevate; di conseguenza, è probabile che la secrezione respiratoria, sotto forma di aerosol o di goccioline, sia la principale fonte di trasmissione del virus.

Per studiare per quanto tempo il coronavirus SARS-CoV-2 mantiene il potenziale infettivo nell’ambiente, sono stati allestiti esperimenti di simulazione in cui è stata determinata la vitalità di SARS-CoV-2 e confrontata con quella di SARS-CoV-1 negli aerosol e su superfici diverse.

Il potenziale infettivo è stato valutato in cellule di mammifero coltivate in vitro utilizzando come materiale infettante particelle virali prelevate in cinque condizioni sperimentali diverse, ossia: in aerosol o su superfici di plastica, acciaio, rame e cartone. I risultati sono stati riportati come media dei risultati di tre esperimenti diversi. In aerosol SARS-CoV-2 rimane vitale nel corso dell’intero esperimento (3 ore) con una modesta riduzione dell’attività infettante.

Il comportamento non è molto diverso da quello del virus SARS-CoV-1: ambedue i virus sono significativamente più stabili sulle superfici di plastica e di acciaio rispetto a superfici di rame o di cartone (vedi tabella). Su plastica e acciaio particelle virali attive sono state rilevate fino a 72 ore (3 giorni) dopo l’applicazione, sebbene con una riduzione dell’attività specifica fino a 3 ordini di grandezza.

Tabella: Tempi di dimezzamento della presenza di coronavirus su superfici diverse

Superficie SARS-CoV-2 (in ore) SARS-CoV-1 (ore)
Rame 3.4 3.76
Cartone 8.45 1.74
Acciaio 13.1 9.77
Plastica 15.9 17.7

Nelle condizioni sperimentali riportate, la stabilità di SARS-CoV-2 è simile a quella di SARS-CoV-1. Questo indica che le differenze epidemiologiche dei due virus scaturiscono da altri fattori, ad esempio il notevole carico virale che si raccoglie dell’apparato respiratorio superiore o la possibilità di diffondere particelle virali da parte di persone asintomatiche. I dati sperimentali riportati indicano che aerosol e fomiti sono responsabili della trasmissione di SARS-CoV-2 poiché il virus resta attivo per ore in aerosol e per giorni su alcune superfici.

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