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Porte chiuse: rimborsi non previsti per legge, ma il Napoli lo ha nel contratto

Tuttosport: in caso di eventi straordinari, come il coronavirus, non sia previsto per legge il rimborso, ma i club si stanno confrontando per non scontentare i tifosi

Porte chiuse: rimborsi non previsti per legge, ma il Napoli lo ha nel contratto

Dopo la decisione di disputare le gare a porte chiuse, resta adesso da risolvere la questione legata ai biglietti già venduti e agli abbonamenti dei tifosi che non potranno assistere alle partite. Saranno infatti circa quaranta quelle disputate a porte chiuse tra coppe e campionato a causa dell’emergenza coronavirus. Tuttosport prova a fare chiarezza con Mara Agostino, avvocato esperto nel settore, che spiega come, a norma di legge, non sia previsto alcun rimborso per il caso in questione.

«L’organizzatore può assumersi qualsiasi responsabilità diretta in caso dell’impossibilità di godere dell’evento, ma non quelle indirette, ovvero quelle cause legate a fatti straordinari o fuori dal controllo delle parti, come purtroppo è il Covid19, classica causa di forza maggiore»

Intanto i club di serie A si stanno consultando per trovare una soluzione comune che non scontenti i tifosi e nell’arco di una decina di giorni dovrebbe arrivare una decisione

Non sono previsti rimborsi nei contratti di vendita di Atalanta, Brescia, Cagliari, Genoa, Inter, Juventus, Lecce, Roma, Sampdoria, Spal e Udinese. Mentre il Milan prevede un rimborso se il posticipo supera una settimana o più; la Lazio prevede un biglietto in un altro settore e un’altra partita. Napoli, Bologna, Parma, Torino, Fiorentina prevedono il risarcimento completo. Ma in questo caso, è possibile che tutti

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