Le pressioni politiche su Dal Pino per fermare il campionato. “La più felice è la Juventus”
Il Corsera riporta le telefonate del ministro Spadafora e di Gravina. Agnelli ha preferito dialogare con Spadafora. Le porte chiuse in tv avrebbero dato «l’immagine di un Paese malato»

Il Corriere della Sera racconta il retroscena della decisione presa ieri da Dal Pino. Il presidente della Lega Serie A ha scelto di rinviare sette partite programmate a porte chiuse. La causa? L’emergenza coronavirus.
Una decisione presa dagli Stati Uniti, dove Dal Pino è in missione per stabilire contatti che possano “ossigenare” i diritti tv del calcio italiano.
E’ lì che lo hanno raggiunto le telefonate che gli hanno fatto pressione.
“Hanno iniziato a tempestarlo di telefonate Vincenzo Spadafora, ministro dello Sport, Massimiliano Fedriga, governatore leghista del Friuli-Venezia Giulia che sponsorizzava il rinvio di Udinese-Fiorentina, sostenuto dalla famiglia Pozzo al comando della società friulana. Un accerchiamento per il numero 1 della Lega calcio Dal Pino: Juve-Inter a porte chiuse trasmessa in tv «avrebbe dato al mondo l’immagine di un Paese malato». Andrea Agnelli, presidente della Juve e mal disposto verso una partita blindata con l’Inter, preferiva dialogare con Spadafora. Anche Gravina, presidente della Federcalcio, ha avuto un ruolo importante”.
La più felice della decisione presa da Dal Pino, scrive il quotidiano, è la Juventus.
Dal Pino non ha voluto aspettare. Non ha consultato nessuno, né riunito un cda straordinario. Ha dato retta solo a Spadafora e agli oppositori delle porte chiuse.
“Non è facile guidare un calcio confindustriale così ricco di interessi, l’uno contro l’altro, nessuno ha la ricetta ideale, ma con l’abbattimento delle porte chiuse e il rinvio di cinque partite al 13 maggio, ha messo a soqquadro la serie A presente e futura”.
Inter-Sampdoria, ad esempio, ancora non ha una data fissata e rischia di non averla.
La motivazione di Dal Pino è alta, scrive il Corriere. Il presidente della Lega ha dichiarato che se c’è chi ipotizza un miglioramento dell’emergenza coronavirus nelle prossime ore, rinviare Juve-Inter è meglio che giocarla a porte chiuse, “con una audience potenziale di 2 miliardi di telespettatori trasmessa in 202 Paesi”.
Non c’è niente da fare, conclude il quotidiano,
“si torna sempre lì, a Juve-Inter e ai soliti sospetti”.