Il Giornale: la Lega pensa che i giocatori siano di plastica. Chi li proteggerà dal virus?

Le porte chiuse proteggeranno i tifosi, ma i calciatori e i loro familiari? Nei saloni del Coni il calcio ha isolato la molecola della loro invulnerabilità. La polimerizzazione del calciatore fa comodo a tutti  

Ronaldo

Ph Carlo Hermann/KontroLab

La Lega di Serie A isola nei suoi laboratori la molecola dell’invulnerabilità dei calciatori, scrive Benny Casadei Lucchi su Il Giornale. Tratta i giocatori come fossero di plastica, li considera esenti dal rischio virus.

“Che meraviglia: il calciatore non si ammala. La scoperta è recente. La molecola dell’invulnerabilità è stata isolata nei laboratori della Lega calcio, sia in collegamento smart in conference call, sia in trasferta nei saloni del Coni”.

Le porte chiuse proteggeranno i tifosi dalle insidie del coronavirus, e anche i presidenti dei club “da se stessi e dagli interessi inconciliabili”, ma chi proteggerà i calciatori e i loro famigliari dal rischio di contrarre il virus?

“Calciatori che una volta scesi in campo sono tenuti, nell’ordine, a correre, dribblare, scartare, passare, cadere, saltare, colpire, sudare, sputare, spintonare, simulare, abbracciare, esultare, docciarsi, ciabattare negli spogliatoi e rapportarsi con gli staff dei rispettivi club. Di fatto, esponendosi ed esponendo altri”.

I quattro casi positivi della Pianese Calcio in Serie C non hanno insegnato nulla, certo non hanno rappresentato un allarme.

“O, più probabilmente, la recente scoperta della polimerizzazione del calciatore fa tanto comodo a tutti: presidenti, club, tifosi. Uscendo dal paradosso, resta imbarazzante l’assenza della seppur minima riflessione su questo aspetto, estendibile, va detto, a tutti gli sport di squadra. Come se il problema non si ponesse. Come se questi ragazzi non avessero contatti col mondo reale. Come se davvero tutto il calcio fosse di plastica. Però questa non è una scoperta recente”.

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