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Coronavirus, il comportamento della Uefa è da irresponsabili. È assurdo che nessun governo la fermi

Il modello cinese è lontano. L’Occidente fa una tremenda fatica ad accettare quel che sta accadendo e che stavolta lo show non può andare avanti

Coronavirus, il comportamento della Uefa è da irresponsabili. È assurdo che nessun governo la fermi

Avevamo pensato a un titolo: “Il comportamento della Uefa è da crimine contro l’umanità”. Ma l’obiettivo non è il clickbait. E quindi lo abbiamo modificato prima della pubblicazione. Resta il punto. È inconcepibile e sconcertante, da irresponsabili, il comportamento della Uefa, così come l’arrendevolezza – sottomissione? – dei governi nazionali. Come se si trattasse di un’organizzazione sovranazionale. Riportiamo le cose al loro ordine naturale. Siamo di fronte a un’emergenza che sta diventando mondiale. La Uefa è un’organizzazione calcistica. Ricca quanto volete, potente quanto volete. Ma è evidente che il mondo – per mondo intendiamo anche singoli cittadini, aziende, organizzazioni, governi – non si sta accorgendo di quel che sta accadendo. O lo sta facendo con lentezza.

C’è una emergenza sanitaria. Un’emergenza ospedaliera. Adesso ratificata anche dall’Organizzazione mondiale per la sanità che ha ufficializzato: è pandemia. Emergenza che la Cina ha insegnato come va affrontata. Con tutte le lacune di trasparenza che volete, ma proprio un cinese piuttosto famoso disse che era irrilevante se il gatto fosse bianco o nero, l’importante è che acchiappasse il topo. E loro, a quanto pare, il topo lo stanno catturando. Sembrano essere a buon punto. Hanno chiuso – chiuso – la zona infetta. Senza stare a sottilizzare. Autocertificazione, non autocertificazione.

L’Occidente sta reagendo con i tempi dell’Occidente. Non si capacita di quel che sta accadendo. Non lo crede possibile. Non vuole rassegnarsi a cambiare radicalmente stile di vita. E vale a qualsiasi livello. Negli Stati Uniti proprio in queste ore si stanno accorgendo che il virus si sta espandendo anche da loro, eppure sulla Cnn – al momento in cui scriviamo – la prima notizia è ancora il duello elettorale tra Biden e Sanders. Non si rassegnano. Lo faranno. Col tempo.

Anche il calcio ci sta arrivando lentamente. Siamo comunque un sito calcistico ed è il nostro focus. Stasera non si giocherà Manchester City-Arsenal di Premier League. I calciatori dell’Arsenal sono in quarantena, hanno stretto la mano al presidente dell’Olympiacos che è stato trovato positivo al Covid-19. La Uefa, però, non ha fermato l’incontro tra i greci e il Wolverhampton. The show must go on. Invece stavolta non può. Il presidente del Getafe ha dichiarato che a loro a Milano non ci andranno. Non giocheranno contro l’Inter in Europa League. Perderanno la partita a tavolino. La Uefa facesse un po’ quello che vuole, è stato l’efficace messaggio del presidente del Getafe. In ballo c’è non solo la condizione sanitaria dei calciatori, ma della Spagna. Perché il virus si diffonde, perché molte persone hanno bisogno di cure ospedaliere. Quel che ben sappiamo. Poi si è aggiunta la Roma e la Uefa ha solo potuto prenderne atto. Non è la Uefa ad aver rinviato le partite. Ha solo preso atto. che non si sarebbero giocate.

Senza voler filosofeggiare – Houellebecq potrebbe aggiornare e rivedere il suo libro sull’invasione islamica – e magari andando troppo all’osso, l’Occidente non vuole comprendere che un’epoca sembra terminata, o comunque deve darsi una pausa. Il divertimento a tutti i costi (e il business legato ad esso) non è più possibile, deve fermarsi. L’Occidente fa una tremenda fatica a fermarsi. Ad accettarlo. A non uscire più di casa. In Italia siamo stati giorni a discutere porte chiuse porte sì, porte chiuse no. Ci hanno quasi costretto al coprifuoco per farci rinunciare all’aperitivo, mentre dagli ospedali (per ora solo del Nord) arrivano cronache raccapriccianti. E l’impressione è che stavolta ci sia una approssimazione per difetto.

Il comportamento della Uefa è da irresponsabili. Ed è incredibile che nessun governo faccia prevalere gli interessi nazionali. E dica: “no, qua non si gioca”.

Cara Uefa, si continua a giocare anche dopo l’ufficializzazione della pandemia?

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