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Tutto fermo per il coronavirus, il Napoli di Gattuso (e del futuro) ha già preso forma

La stagione calcistica deve darsi uno stop per ragioni più importanti. Il lavoro del tecnico ha dato i suoi frutti e si capisce chi resterà e chi no

Tutto fermo per il coronavirus, il Napoli di Gattuso (e del futuro) ha già preso forma

Guardarsi intorno fa effetto. L’inquietudine e l’incertezza hanno preso il sopravvento un po’ in ogni città e in ogni contesto, calcio compreso. In questo momento infatti non si sa se, quando e come riprenderà il campionato, mentre è in corso la battaglia per debellare l’epidemia che sta fermando il paese. Perciò, in una simile situazione, viene quasi più facile immaginare il futuro, quando tutto sarà tornato alla normalità. Il Napoli ha già anticipato diverse mosse in vista dei prossimi mesi, acquistando calciatori che sicuramente avrebbero avuto diverse offerte in estate, oltre a quelli che hanno già offerto un certo apporto finora. La novità è che la dirigenza ha concretamente cominciato la discussione con Gennaro Gattuso per la conferma, che sarebbe scattata automaticamente soltanto in caso di qualificazione in Champions League. Evidentemente, la presa dell’allenatore sulla squadra unita al periodo positivo vissuto dagli azzurri fino all’interruzione della Serie A ha convinto la società ad affidargli la squadra anche per le stagioni a venire.

Da un punto di vista tattico, non sono attesi grandi cambiamenti. L’evoluzione del calcio di Gattuso sembra essere giunta alla fase conclusiva, quella di consolidamento. La filosofia del tecnico si è adattata alle caratteristiche e alle necessità di una squadra che aveva prima di tutto bisogno di compattezza e sicurezze. L’allenatore è riuscito a trasmetterle, riducendo al minimo le distanze tra i reparti e sfruttando le invenzioni dei singoli, esaltati da un gioco poco spumeggiante ma che sa metterli sempre in condizione di colpire. Un Napoli umile ma efficace, che sa misurarsi contro qualunque avversario perché ha saputo ridimensionare il pressing a tutto campo che Gattuso sognava nelle sue prime settimane napoletane. Per questo, la priorità sarà fare sempre più propri quei principi che gli azzurri hanno messo in campo settimana dopo settimana, per poi magari osare qualcosa in più, dall’anno prossimo.

L’ottimismo della dirigenza deriva anche dalla capacità di ottenere determinati risultati facendo a meno di elementi che sono stati fondamentali nella crescita del Napoli e che al tempo stesso hanno un importante valore economico. Koulibaly ed Allan su tutti, che potrebbero lasciare il club per ingaggi maggiori e l’appeal internazionale delle grandi d’Europa. Più in generale, questo discorso è applicabile a tanti altri componenti della squadra, ferma restando la necessità della società di monetizzare per bilanciare gli investimenti compiuti a gennaio.

In ogni caso, un’ipotetica formazione del Napoli da schierare in campo ad agosto non sarebbe troppo diversa dalle versioni più recenti. In porta sempre Ospina, preferito a Meret per la migliore attitudine al gioco con i piedi. I due esterni di difesa sarebbero confermati, insieme a Manolas; l’unico dubbio riguarderebbe l’altro posto di centrale, dove Maksimovic dovrebbe fare i conti con il neo acquisto Rrahmani. Il trio a centrocampo sarebbe composto senz’altro da Demme e Zielinski, per il quale il club da tempo è in trattative per un rinnovo di contratto. Se dovesse rimanere Fabian Ruiz, sarebbe certo di occupare il ruolo di mezzala destra, che altrimenti avrebbe in Elmas un’alternativa gradita a Gattuso. In attacco si riparte da Insigne a sinistra, con Mertens più di Milik al centro. A destra la situazione è più complessa: mentre è ancora da decifrare il futuro di Callejon, Politano non sembra ancora essersi calato appieno nella nuova realtà. I prossimi mesi potranno servirgli per inserirsi meglio, ma se i problemi non fossero soltanto di natura ambientale, il Napoli potrebbe valutare un nuovo intervento sul mercato.

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