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Ad Alzano sono finite le bombole d’ossigeno. «Se li portiamo in ospedale, i vecchi muoiono soli»

Il reportage del Fatto quotidiano: “Le ambulanze girano senza sirene per non scatenare il panico, gli operatori sanitari non hanno più materiale protettivo»

Ad Alzano sono finite le bombole d’ossigeno. «Se li portiamo in ospedale, i vecchi muoiono soli»

Sul Fatto un reportage straziante da Alzano Lombardo dove il contagio è iniziato. Il paese della Lombardia non ha più letti in terapia intensiva, e neanche l’ossigeno per curare i malati in casa. Il farmacista, nel turno di notte, ha ricevuto 42 richieste, ma le bombole sono finite.

Un reportage a bordo di un’ambulanza. Insieme a quegli operatori sanitari che devono decidere se ricoverare o meno i pazienti Covid-19 che sono nelle case. Ambulanze che ormai girano senza sirene, solo con i lampeggianti, per non scatenare il panico. E che non hanno nemmeno più materiale protettivo. Le recuperano dove possono, persino dai familiari dentisti.

La scelta più drammatica, per questi operatori, è chi ricoverare in ospedale. Se portare i pazienti in ospedale.

Soprattutto con i più anziani. Spesso ricoverarli è peggio. Perché in ospedale, ora che le visite sono vietate, restano soli, in mezzo a sconosciuti”.

E sono tantissimi gli anziani, alcuni nemmeno riescono a raccontare che sintomi hanno. E i loro parenti, che se ne prendono cura, sono soli. Soli come gli operatori, che ormai fanno quello che possono, senza le protezioni indicate e che quando arrivano nelle case devono decidere che fare.

Ad Alzano Lombardo, scrive il Fatto, “a ogni starnuto hai un attacco d’ansia. A ogni starnuto ti chiedi se sia l’inizio. Se sia arrivato infine il tuo turno. Ti svegli, la mattina, ed è la prima cosa che controlli: respiro ancora regolarmente? Ora anche chi muore d’altro, in realtà, muore di Covid-19. Muore di collasso del sistema sanitario”.

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