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Repubblica: il Barcellona si isola in albergo per il Coronavirus. Si sono portati dietro anche il cuoco

L’allarme Coronavirus ha suggerito allo staff del Barça di isolare i suoi giocatori, per i quali sono stati requisiti i cinque piani più alti dell’hotel. Vietati selfie e contatti ravvicinati con gli estranei

Repubblica: il Barcellona si isola in albergo per il Coronavirus. Si sono portati dietro anche il cuoco

Su Repubblica l’accoglienza riservata a Leo Messi e al Barcellona, ieri, all’arrivo a Napoli. Ieri sera, intorno alle 19, la Pulce si è affacciato per la prima volta nella sua carriera sul prato del San Paolo. Quello che è stato lo stadio di Maradona.

“Lo ha fatto lentamente e a testa bassa. Dando quasi la sensazione di volersi addentrare con rispetto e circospezione nella casa che rimarrà per sempre di Diego Armando Maradona, in cui il capitano del Barcellona aspettava da una vita di esibirsi da protagonista”.

Una incursione alla quale anche i canali social del Barcellona hanno dato molto rilievo, con un video che ha avuto una decina di migliaia di visualizzazioni.

E’ stata l’intera giornata napoletana di Messi a sembrare “un reality a cielo aperto”.

A Capodichino la squadra si è sottoposta ai test per il Coronavirus, poi è stata portata in albergo dove c’è stato il vero bagno di folla, con 500 persone ad attendere Messi e compagni e ad intonare per Leo quelli che furono i cori per Maradona. Cosa che Messi ha mostrato di gradire, scrive il quotidiano, che continua raccontandola curiosità relativa alla squadra blaugrana.

“L’allarme sanitario ha suggerito tuttavia allo staff del Barça di isolare i suoi giocatori, per i quali sono stati requisiti i cinque piani più alti (dal 26 al 30) dell’hotel-grattacielo scelto come quartier generale. I blaugrana si sono portati dietro anche il cuoco e si sono concessi solo una “contaminazione” culinaria, gli spaghetti con il pomodoro. Vietati selfie e contatti troppo ravvicinati con gli estranei. Ma da lassù, quando dopo l’allenamento al San Paolo si è ritirato nella sua camera per riposare, il campione argentino ha avuto metaforicamente la città  ai suoi piedi: il Golfo, il Vesuvio e i Quartieri Spagnoli ben visibili dalla sua finestra. Napoli gli ha riservato una accoglienza da re, quasi degna di Maradona: sperando di ammaliarlo stasera”

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