Pinna sull’arbitraggio di Juventus-Fiorentina. Calvarese utilizza la possibilità che il fallo inizi fuori area per richiamare l’arbitro a bordocampo e capire da lui dove sia iniziato, si capisce dalle immagini proposte
Sul Corriere dello Sport Edmondo Pinna analizza l’arbitraggio di Pasqua, ieri, in Juventus-Fiorentina. Scrive che a favorire l’errore del direttore di gara sia stato “un mezzuccio” di Calvarese al Var.
L’episodio controverso è naturalmente quello del secondo rigore concesso alla Juventus, che tanto ha fatto infuriare il presidente della Fiorentina, Rocco Commisso.
Bentancur entra in area e trova Ceccherini che lo ostacola allargando il braccio sinistro.
“Ricorda, a grandi linee, lo stesso intervento di Oliva su Young di domenica scorsa”.
Lo juventino, continua Pinna,
“non fa nulla per rimanere in piedi. Rigore? Siamo al limite, percentuali sul filo (55%-45%, come la girate fate bene), sicuramente – per i dettami di Rizzoli (che poi questi siano discutibili, è capitolo a parte…) – mai da OFR. Essendo un fallo di contatto (e il designatore ha dato disposizioni precise, disattese ad esempio da Mazzoleni all’Olimpico), Pasqua lo ha valutato tale, assegnando il rigore”.
E’ a questo punto che è intervenuto Calvarese al VAR. Ma con una furbata, scrive Pinna.
“utilizzando la possibilità che il fallo inizi fuori area (se è davvero per millimetri) per richiamare l’arbitro a bordocampo e capire da lui dove sia iniziato. Lo si capisce perché la prima immagine che gli propone è proprio quella dalla 16 metri, sicuramente non la migliore per valutare l’entità del fallo, ma per valutarne la posizione sì. Salvo, poi, passare ad altre immagini, quella frontale ad esempio. Bella “furbata”…”
E poi ci sono gli altri errori di Pasqua, che non vede il rigore per fallo di braccio di Pezzella su tiro di Pianic e nemmeno quello per l’abbraccio di Igor su Ronaldo.