La Gazzetta elogia il catenaccio di Gattuso

Il Napoli ha adottato un espediente antico, che non appartiene più al calcio moderno. Ma, ogni tanto, c'è sempre qualche allenatore che per raggiungere un obiettivo non lo disdegna

sfuriata di Gattuso durante l'intervallo

Sull’edizione online della Gazzetta dello Sport Mimmo Malfitano elogia il modo in cui Rino Gattuso ha “incatenato” gli attaccanti dell’Inter. Grazie al catenaccio all’italiana, il Napoli ha portato a casa la vittoria. Qualcosa di cui non bisogna vergognarsi, scrive.

“Bisognava incartargliela in qualche modo questa partita. E Rino Gattuso ne ha studiata una per capitalizzare al massimo il viaggio a San Siro”.

Il tecnico ha organizzato la partita in modo egregio, programmando nei dettagli la squadra da opporre alla capolista.

“L’avrebbe invitata ad attaccare e lui avrebbe provato a limitare i danni. Un’idea, certo, ma non sarebbe potuta essere solo quella, perché che senso avrebbe avuto mettersi lì, a difendersi, senza nemmeno provarci almeno una volta”.

Conte si è trovato disorientato.

“Il buon Antonio Conte avrà pure considerato che Gattuso gli chiudesse tutti gli spazi, ma avrà pure pensato che uno dei suoi due arieti avrebbe trovato lo spunto giusto per piegarne la resistenza. Non gli è andata bene”.

Gattuso ha utilizzato un espediente antico, il catenaccio.
“Fa specie parlarne, perché sa tanto di antico, di qualcosa che non appartiene più al calcio moderno. Ma, ogni tanto, c’è sempre qualche allenatore che per raggiungere un obiettivo non lo disdegna. Rino Gattuso non s’è vergognato di chiederlo ai suoi, anzi, lo ha quasi preteso, perché la gara l’aveva studiata fin dentro i minimi particolari”.
Così, Ringhio ha sfidato Conte sul piano tattico,
“proponendo quel 4-1-4-1 di cui tanto si sta parlando in queste ore”.
Il Napoli ha tolto a Lukaku e Lautaro la possibilità di vedere palla, mentre a centrocampo il lavoro sporco toccava a Demme e Zielinski e la difesa giocava a pochi metri dai mediani. Una mossa che ha dato ragione all’allenatore del Napoli.
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