La Gazzetta: “alla Juve il sarrismo non si è visto e senza bel gioco Sarri non sa vincere”

“Chiellini disse che la vera Juve si sarebbe vista il nuovo anno e invece nelle trasferte si è vista una regressione anziché passi in avanti”

Sarri voleva la Juve

Juventus' Italian coach Maurizio Sarri enters the pitch during the Italian Serie A football match SS Lazio vs Juventus FC.,(Hermann)

La Gazzetta analizza il periodaccio della Juventus che ieri si è fatta raggiungere dall’Inter in testa alla classifica ed entrambe hanno un punto di vantaggio sulla Lazio. “Psicanalisi di un ko” titola oggi la Gazza che sviscera i punti di crisi della squadra di Sarri. Uno di questi riguarda il bel gioco o presunto tale.

Il cambio estivo in panchina è stato una scelta filosofica: portare il tecnico del sarrismo a Torino doveva avere come conseguenza un cambio di mentalità, per continuare a vincere, come è successo negli ultimi otto anni in Italia, ma attraverso il gioco, divertendo e divertendosi. Un processo inevitabilmente lento, come aveva sottolineato Chiellini: «La vera Juventus la vedremo nel nuovo anno». Il problema è che a otto mesi dall’inizio dall’insediamento del Comandante, del sarrismo si vedono pochissime tracce. Qualche sprazzo in alcune partite (con il Napoli all’andata e in Coppa Italia con la Roma, per esempio), praticamente zero nell’ultimo periodo. Più che passi avanti, nelle trasferte più recenti c’è stata una regressione: a Verona così come a Napoli la squadra ha dato la sensazione di non essere quella pensata dall’allenatore. E questo rappresenta un handicap, perché le squadre di Sarri (al contrario di ciò che succedeva con Allegri) riescono ad arrivare alla vittoria solo attraverso il bel gioco.

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