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Gattuso: “A San Siro non abbiamo fatto catenaccio, abbiamo giocato da squadra accorta e organizzata”

L’allenatore del Napoli presenta alla stampa la gara contro il Cagliari, in programma domani alle 18 alla Sardegna Arena

Gattuso: “A San Siro non abbiamo fatto catenaccio, abbiamo giocato da squadra accorta e organizzata”

Alla vigilia di Cagliari-Napoli, Rino Gattuso ha presentato la partita in conferenza stampa. L’incontro con i media è iniziato con un quarto d’ora circa di ritardo perché il Napoli, alle 14.30, era ancora in campo per l’allenamento con la squadra.

Partiamo con il punto sugli infortunati. Chi non sta bene?

Sono fuori Koulibaly, Milik, Lozano e Allan. Non si è allenato come voglio io e resta a casa. Domani è un altro giorno, si riparte senza rancore e metteremo nel mirino la partita di Brescia. Se lavorerà come voglio io, tornerà tra i titolari. Altrimenti aspetterà ancora.

La partita di domani in questo senso può dare un segnale di fiducia verso la stagione? O già sono passati tanti momenti di svolta?

Dobbiamo pensare a muovere la classifica, poi sento dire che non abbiamo stimoli ma ne abbiamo ancora, perché siamo in zona pericolosa, dobbiamo crescere mentalmente, è quella la questione. Non dobbiamo snobbare niente, dobbiamo giocare da squadra, sempre. A volte non sembriamo squadra, andiamo in difficoltà al primo errore invece dobbiamo pensare che si può soffrire, dobbiamo migliorare questo aspetto. Se poi voi dite catenaccio o meno. Quando si va a San Siro e si fa il 60% di possesso palla, ognuno vede il calcio come vuole. Non abbiamo fatto catenaccio abbiamo giocato da squadra accorta e organizzata.

E’ uno spartiacque questo momento?

Ho detto che dopo la chiusura del mercato tutti dovevano correre, lavorare e avere in testa solo il Napoli tutto il giorno. Io non devo gestire un giocatore, ne devo gestire 24-25, non posso non essere coerente con loro. Bisogna pedalare e anche forte.

Per cinque anni abbiamo vissuto nella sensazione che il Napoli non potesse slegarsi dal sarrismo. Negli ultimi due anni in alcune partite come liverpool e nella tua gestione abbiamo scoperto un’altra anima. Nella tua carriera c’è una statistica che è contraddizione in termini, il Pisa ha avuto la seconda miglior difesa.

Avevamo problemi economici. Anche l’anno scorso col Milan ho fatto più di 10 partite senza subire gol. Per me il calcio sono fase di possesso e non possesso, poi possiamo discutere di dove fare la pressione. Il mio errore più grande quando sono arrivato è stato insistere sulla pressione ultraoffensiva, oggi la squadra deve stare più compatta e non allungarsi, far lavorare bene la difesa. quando non abbiamo palla ci allunghiamo. E’ un problema di tutta la squadra. In fase di possesso andiamo bene, in quella di non possesso dobbiamo essere più uniti.

Challenge?

A me il Var piace, sono favorevole. Penso che negli ultimi anni il calcio è cambiato. Oggi parlano tutti. L’arbitro deve parlare a fine partita. E’ un professionista. Deve dire lui quello che ha visto e dobbiamo credere alla sua buona fede. L’arbitro per come è cambiato il calcio deve dare spiegazioni e dare lettura partita.

Koulibaly? Manolas e Masmovic?

Stanno tutti bene

Mertens ci sarà al centro dell’attacco?

L’altro giorno ho detto che è tanta roba perché a volte fa sembrare facili palle difficili. Ci ha fatto respirare con grande qualità, vede la porta, è furbo quando viene a legare, si sa muovere, mi piace molto. Può fare tutto, non è solo un numero nove, anche esterno e centravanti, ha una furbizia incredibile e grande tecnica.

Che valutazione farai su quelli che rientrano, come Maksimovic e Di Lorenzo che hanno molto minutaggio?

Manolas gli avevo dato 2 giorni e mezzo e ha perso allenamento. Qualche volta, quando hai squadra che si allena a trecento all’ora, quando uno non si allena per qualche giorno non è facile fare delle scelte. Sapevo che mettevo in difficoltà Koulibaly e Maksimovic, ma in quel momento si allenavano bene, la squadra funzionava. Ho commesso un errore, lo so, ma i giocatori devono giocare non basta che si allenano. Non volevo perdere di credibilità verso i ragazzi perché Manolas non si era allenato. Bisogna aspettarli. Ci sta che uno che non gioca da mesi arranca. Dobbiamo però dare minutaggio ai ragazzi. Cista che poi a volte vengono prestazioni negative. Ci stiamo pensando, ho parlato con lo staff due giorni fa e abbiamo pensato come gestire e chi far riposare

Partita trappola?

E’ una partita che fanno un gioco che ci dà fastidio, la buttano là, vanno a cross, vengono in 3 o 4 dentro l’area, giocano sugli attaccanti e se perdono palla vengono con veemenza. Somiglia alla partita con la Samp. palleggiano meno che il Lecce ma lo stadio è difficile, la palla non esce mai. Dobbiamo fare partita molto attenta, di testa, capire cosa fare.

Ha mai avuto a che fare con squadra così bipolare?

Faccio fatica a volte, Quando vado a letto, sono l’uomo più tranquillo al mondo, squadra forte, che non sbaglia mai, lavora moltissimo non mi fa arrabbiare in allenamento, poi rimango anche io sorpreso. Io la notte non dormo più. Mi sveglio e ho gli incubi. E’difficile spiegare tutto questo. Io ce l’ho una spiegazione: dobbiamo annusare prima, pensare prima, non pensare che siamo più forti del Lecce o del Cagliari. Ogni partita ha una sua storia, bisogna rispettare gli avversari e farci trovare pronti anche su quello che non ci piace fare, come subire. Invece dobbiamo migliorare su quello. Non dobbiamo pensare che possiamo prendere gol, dobbiamo stare là, aiutarci. Non succede niente.

Ti ha sorpreso Elmas?

No. Però lui lo sa, ci parlo tutti i giorni, che deve migliorare, deve imparare a stare nel campo. Ha una forza incredibile, ma ancora regala corse al vuoto. Mi ha sorpreso la sua tecnica, non la sua forza, ma come tratta il pallone, ma deve imparare a stare in campo, che può fare ancora meglio. Ma è molto forte, ha la testa da calciatore, ha voglia, ascolta, è un po’ permaloso, ma va bene. L’importante è che tira su la testa quando si sbaglia e non si ferma

E’ sbagliato dire che il suo Napoli ideale sia un operaio nella testa e nobile nei piedi?

Mi piacerebbe vedere un Napoli che va a fare pressione ultraoffensiva. Una squadra che ha gamba per coprire tutto il campo, andare a prendere i giocatori in avanti con forza. Mi piace aspettare l’avversario ma mi piacerebbe anche fare partite a campo aperto, giocarsela con la consapevolezza che non si rischia nulla. Questa è la strada da percorrere, l’altra abbiamo visto che non ci porta da nessuna parte.

Maran spera nella gara per avere svolta.

Noi dobbiamo pensare alla nostra partita, che sarà una partita non difficile di più, perché giochiamo contro una squadra che ci può mettere in grande difficoltà. Ne abbiamo bisogno perché dobbiamo dare continuità a quello che abbiamo fatto tre giorni fa. Voglio vedere la prestazione e come teniamo il campo.

Non ci sono titolarissimi, ha detto che valuta in allenamento, ma Demme c’è sempre

E’ un giocatore importante. Anche Lobotka. Gli manca un po’ di condizione fisica ma mi piace molto. Sono due vertici bassi. Demme fa tanti chilometri, ci dà equilibrio quando abbiamo palla e quando non l’abbiamo. Mi aspetto tanto anche da Lobotka, dobbiamo dargli più minutaggio.

Sugli stimoli

Dobbiamo trovare gli stimoli guardando la nostra classifica. Dobbiamo stare sul pezzo, giocare una grande partita a livello mentale, perché i tifosi dopo dieci minuti non li senti più. Dobbiamo pensare agli avversari non al clima che troviamo.

Pensi che il Napoli del presente e del futuro possa ripartire da Callejon, Mertens e Insigne?

Non lo so. Per me i giocatori sono forti in attacco, decido partita dopo partita, tutti gli attaccanti sono forti. In questo momento sto dando pochissimo spazio a Lozano però nessuno parla di Llorente che è un grande professionista, che si mette a disposizione e meriterebbe di più, ma voi parlate solo di Lozano perché è costato 50 milioni. Ma io non faccio le cose perché qualcuno mi è antipatico. Le scelte sono funzionali al modo in cui voglio giocare, ma devo mettere i ragazzi in condizione di esprimersi al massimo. Poi vengo criticato, lo so, ma pazienza, in Messico vuol dire che non ci andrò più, ma devo pensare al bene della squadra. Mi dispiace per Lozano e per tutti i miei giocatori. Abbiamo altri giocatori forti, in attacco abbiamo tanta qualità.

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