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Il Telegraph: gli 8 secondi in cui Lukaku distrusse il Napoli

Il quotidiano inglese descrive la nuova vita del “bomber” dell’Inter, e quel gol in contropiede agli azzurri che segna la sua rinascita

Il Telegraph: gli 8 secondi in cui Lukaku distrusse il Napoli
(foto Hermann)

“Romelu Lukaku si guarda alle spalle, solo per controllare l’ambiente circostante, prima che la testa si abbassi e le gambe inizino a pompare. Prende palla vicino al cerchio di centrocampo, si spinge in avanti verso la difesa del Napoli in contropiede, divorando il terreno e valutando le sue opzioni. Fa un passo, poi uno spostamento dei fianchi e prima che i difensori possano reagire la palla è nell’angolino, in rete. Sono passati otto secondi da quando Lukaku ha ricevuto palla nella propria metà campo, e in quegli otto secondi nemmeno per un attimo qualcuno ha dubitato che che l’attaccante dell’Inter avrebbe punito i suoi avversari”.

Dei 21 gol che ha segnato da quando è all’Inter, il Telegraph sceglie proprio quello al Napoli il mese scorso per descrivere il Lukaku-power, nuova vita dell’attaccante belga alla corte di Conte. E domani Lukaku gioca di nuovo contro il Napoli, nella semifinale di andata di Coppa Italia.

“Il nuovo re in città”, come si è autodefinito Lukaku dopo aver vinto il derby di Milano, serve al quotidiano inglese per parlare (male) del Manchester united. Perché la grande stagione dell’attaccante dell’Inter “dice moltissimo della crisi United”.

“Se la decisione dello United di vendere Lukaku sembrava curiosa, ora sembra assolutamente assurda, non ultimo per il fatto, molto pubblicizzato, che non riescano a trovare un sostituto. E’ una cosa abbastanza imbarazzante per un club della statura dello United, ma la forma sensazionale di Lukaku è ancora più dannosa perché serve solo a dimostrare quanto sia stato usato male, e in realtà frainteso, dallo staff tecnico del club”, scrive il Telegraph.

“Un sacco di gente prova a fare di me il giocatore che non sono”, disse Lukaku qualche tempo fa. “Per colpa della mia taglia credono che io sia il classico omone, che si posiziona in mezzo ai difensori, aspetta il pallone e lo gioca di sponda. Beh, io non sono quel tipo. Io sono un bomber, al 100 per 100. Mi piace guardare la porta, è così che divento pericoloso”.

Tipo quando guardò la porta del Napoli, per 8 secondi appena.

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