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Il sinistro di Fabian (evidentemente scarso) porta il Napoli in zona Europa League

Non erano pochi i criticoni dello spagnolo. La squadra di Gattuso rimonta, batte il Brescia e si porta al sesto posto. Per lui sei vittorie negli ultimi sette match

Il sinistro di Fabian (evidentemente scarso) porta il Napoli in zona Europa League

C’è stato un tempo – recente – in cui a Napoli Fabian Ruiz era considerato scarso, inadeguato, svogliato, inadatto al calcio italiano. Più di un tifoso mostrava risentimento per l’interesse di Barcellona e Real Madrid nei confronti del talentuoso centrocampista. Vale sempre il principio autonomistico: conta solo quello che succede a Napoli. In realtà stava semplicemente succedendo che la crisi del Napoli aveva ovviamente coinvolto il gioiellino della Spagna calcistica che gli Ancelotti avevano portato a casa un anno e mezzo fa. Un giocatore di un talento e un’intelligenza calcistica rari. Gattuso ha riconosciuto le sue qualità e la ha fatto giocare quasi sempre, anche sfidando il malcontento popolare.

È stato Fabian il protagonista della rimonta del Napoli a Brescia. Gli azzurri – stasera verdi – hanno vinto 2-1 dopo aver chiuso il primo tempo in svantaggio. Gattuso ha così ottenuto la quinta vittoria in campionato e ha pareggiato le sconfitte. Nelle ultime sette partite – compresa la Coppa Italia – sei vittorie su sette (cinque in campionato e due in Coppa). Ottimo ruolino di marcia.

Il Napoli ha compiuto il proprio dovere. Queste non sono partite in cui bisogna mostrare chissà cosa. Si gioca contro la penultima in classifica e c’è solo da vincere. Il Napoli sale a 36 punti e – sia pure con una partita in più – conquista il sesto posto che vorrebbe dire Europa League. Non sappiamo se ieri in conferenza Gattuso mentisse o meno (noi crediamo di sì) ma il tecnico ha dichiarato che lui preferisce tutta la vita la conquista dell’Europa League all’eliminazione del Barcellona in Champions. Ovviamente nulla toglie che il Napoli possa conquistare entrambi gli obiettivi.

Napoli a due facce. Primo tempo brutto, lento, possesso palla sterile (77%) e gol subito su azione di calcio d’angolo: ha segnato il difensore Chancellor. Per il Napoli una traversa in avvio con Mertens e poco altro.

Nella ripresa, invece, è rapidamente cambiato il verso della partita. Prima con un calcio di rigore per un netto fallo di mano di Mateju in area. Fallo che soltanto Orsato non aveva visto; poi, però, l’arbitro si è dovuto arrendere all’evidenza del Var. E Insigne ha realizzato con un perfetto diagonale di destro.

Al 54esimo il momento clou. Fabian non è Paganini e ha ripetuto il capolavoro di San Siro. Sinistro a giro da fuori area, proprio da quella mattonella, e rete. Fabian è cresciuto moltissimo nella ripresa. Ha cominciato a danzare. E, cinque minuti dopo, ha regalato una perla: stessa casa, stessa porta, ma stavolta Joronen ci è incredibilmente arrivato. Da segnalare, al momento dell’uscita per Milik, un’assurda ammonizione per Mertens reo di aver attraversato il campo invece di uscire a pochi metri. È entrato anche Allan a dieci minuti dalla fine.

Non possiamo dire che il Napoli è guarito. Ci sembrano discorsi vuoti. Il Napoli è sempre convalescente e forse lo sarà fino al termine della stagione. Ma almeno ha smesso di perdere partite come quella contro il Lecce. Sta vincendo i match contro formazioni più scarse: Sampdoria, Cagliari e Brescia. E di questi tempi è già tanto. Si è riaperta la corsa all’Europa League e poi martedì torna la Champions. Gattuso ha espresso il suo desiderio ma questa è una squadra che in questa stagione gli appuntamenti importanti non li ha mai mancati: dal Liverpool al Salisburgo, dalla Juventus in campionato all’Inter in Coppa Italia. Adesso sicuramente il Napoli può essere più sereno.

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