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Il Giornale: parlare di Messi alla Juve o all’Inter è degno dei disegnini dei bambini dell’asilo

I bianconeri potrebbero pensare alla pulce solo dopo un addio di CR7, mentre Suning non transige, prima gli affari e poi il cuore

Il Giornale: parlare di Messi alla Juve o all’Inter è degno dei disegnini dei bambini dell’asilo

La situazione in casa Barcellona e gli attriti che si sono venuti a creare soprattuto con Leo Messi stanno facendo sognare in tanti. Si pensa ad un possibile addio della pulce ed è partita la processione delle società che si mettono in lista per lui, ma soprattutto i sogni dei tifosi. Riccardo Signori sulle pagine del Giornale però ammonisce

Tutto questo bel fiorire di supposizioni, «Messi alla Juve», «No, Messi all’Inter», «No, ancora meglio: Messi e Ronaldo insieme nella Juve», è degno dei disegnini dei bambini dell’asilo infantile

Il calcio italiano non può reggere simili investimenti, bisogna essere lucidi e coerenti. L’esperimento Ronaldo alla Juve ha portato ad un aumento delle spese non in linea con gli incassi, ma la Juve è la Juve. Ma l’idea di poter vedere Messi e Ronaldo insieme in bianconero è fantascienza, anche se con il Decreto Crescita lo stipendio dell’argentino sarebbe di molto ridimensionato

Forse più accettabile pensare che, se la stagione non finirà in gloria, la Juve e Ronaldo possano separarsi. Ed allora un’idea fugace sull’argentino tascabile sarebbe più credibile. Senza stare a discutere sulle difficoltà di ambientamento ai nostri calci e al verbo dei nostri tecnici: che non sono Guardiola.

E la pista Inter? Possibile solo se ci fosse ancora Moratti, secondo Signori. La gestione dell’Inter di Suning non permette deroghe all’equilibrio tra spese e incassi

Si parla di ambizioni ed affari, poi si pensa al cuore.

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