Fair play finanziario, ora il Manchester City chiede i danni all’Uefa per il “processo mediatico”
Secondo il club inglese l'Uefa sarebbe colpevole di una fuga di notizie che ne avrebbe danneggiato l'immagine

Manchester City e Uefa alla guerra sul fair play finanziario. L’ostilità ormai manifesta è venuta fuori dai documenti presentati in tribunale: il City ha chiesto i danni al governo del calcio europeo per il processo mediatico scaturito da una fuga di notizie, di cui proprio l’Uefa sarebbe responsabile.
L’indagine era partita dalla pubblicazione di e-mail interne del City da parte della rivista tedesca Der Spiegel. Una inchiesta del Guardian aveva rivelato che alcuni documenti presentati alla Uefa per l’indagine sul buco del 2014 sono risultati inammissibili. I consulenti nominati dall’Uefa nella primavera del 2014 per approfondire il dissesto finanziario del club e la relativa documentazione hanno concluso – scriveva il Guardian – che il City aveva registrato perdite per un totale di circa 180 milioni di sterline (213 milioni di euro circa) nel 2012 e nel 2013. Superando di gran lunga il deficit massimo consentito di 45 milioni di sterline (53 milioni, in euro), a condizione che tali perdite fossero coperte dalla proprietà.
Le comunicazioni del City per gli esercizi 2012 e 2013 sono state messe in discussione in relazione ai 118,75 milioni di sterline in sponsorizzazioni arrivate da società di Abu Dhabi, lo stato di residenza del proprietario del club, e per i metodi contabili sulle commissioni di trasferimento e la formazione di due nuove società. In pratica l’Uefa ha accertato una perdita ulteriore di quasi 60 milioni di sterline, non evidenziata precedentemente.
Il City accusa l’Uefa di una fuga di notizie che avrebbe danneggiato il buon nome della società. Nel mirino, la diffusione data alla notizia della raccomandazione, rivolta dalla camera investigativa a quella giudicante, di escludere i Citizens dalle coppe europee per le presunte violazioni del fair play finanziario. Per il City gli articoli pubblicati sul New York Times nel maggio 2019, sarebbero infatti dovuti a un leak proveniente proprio dalla UEFA.
Le accuse del City all’Uefa hanno suscitato la dura risposta di Yves Leterme, presidente dell’IC, che ha scritto in una mail del il 20 maggio: “Devo respingere con veemenza le accuse, da parte mia o di qualsiasi membro dell’Uefa CFCB, in particolare della sua camera investigativa. Le accuse sono infondate nel merito e inaccettabili nel tono. Vi informo che non continuerò tale scambio di corrispondenza e che non risponderò ulteriormente alle accuse infondate dirette contro di me personalmente e/o contro i miei colleghi membri dell’IC”.