Capitan Futuro ha raccontato il suo addio alla Roma e al calcio, senza rancori, ma con la consapevolezza
Il Capitan Futuro della Roma, Daniele De Rossi si racconta per la prima volta dopo il suo addio alla Capitale in una lunga intervista a GQ in cui confessa apertamente il suo dolore nel giorno in cui ha lasciato Trigoria
«Il mio vero ritiro è stato il giorno dell’addio alla Roma. Ma non quello dell’Olimpico, la batosta l’ho presa a Trigoria. E quando sono uscito per l’ultima volta dalla mia camera, a Trigoria, mi è sembrato di tremare. Devastante»
Ha parlato senza rancori, quello che aveva da dire lo ha sempre detto, anche alla società quando non era d’accordo che non gli rinnovassero il contratto. Poi l’esperienza in Argentina
«Un’esperienza che umanamente mi ha dato tantissimo»
terminata per la scelta di stare vicino alla figlia Gaia 14enne. E il suo addio al calcio
«Se sto bene posso ancora giocare nel Boca, nella Roma, in ogni squadra del mondo, perché quello che ho perso in esplosività l’ho guadagnato in esperienza. Ma quando sto bene? Quasi mai. Gli infortuni mi hanno portato a pensare. Era diventato un tira e molla. L’urgenza di rientrare finiva con prolungare le assenze. E allora meglio dire basta»
Nel suo futuro c’è sempre il calcio, ma dalla panchina. Farà l’allenatore, della Roma sperano in molti, ma a Daniele basta allenare
«L’idea un po’ mi pesa ora, perché è un grande club, non puoi pretendere di guidarlo solo perché ne sei stato un giocatore, per quanto amato. Devi prima dimostrare di saperlo fare, se perdi tre partite di fila la gente si dimentica che eri il suo Capitan Futuro e pretende, giustamente, i risultati. E poi l’ultima cosa che voglio è creare problemi a Fonseca»
Il finale su Totti, sul loro rapporto, un’amicizia vera al di là di quello che si racconta in giro
«Ci siamo abbracciati dopo i gol, ci siamo frequentati fuori dal campo, abbiamo avuto anche delle sonore litigate. É anche capitato di non parlarci per un mese, pure l’anno scorso. Ma poi è sempre finita a risate. Vita vera, non recitata»