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Cucci: quando Lo Bello dopo uno Juve-Milan ammise «Sì, ho sbagliato, era rigore»

Il Var ha ridotto all’impotenza quelli che erano i migliori arbitri del mondo che hanno bisogno di essere salvati dal ridicolo promosso da una presunta macchina di giustizia che si chiama Ipocrisia

Cucci: quando Lo Bello dopo uno Juve-Milan ammise «Sì, ho sbagliato, era rigore»

Italo Cucci nella sua consueta rubrica di posta dei lettori sul Corriere dello Sport difende la categoria arbitrale “instupidita” dalla tecnologia della Var

io ce l’ho con chi – promotori Tavecchio e Collina, i potenti di turno – ha ridotto all’impotenza quelli che erano i migliori arbitri del mondo. So che gli arbitri onesti e capaci la pensano così, hanno solo bisogno di essere salvati dal ridicolo promosso da una presunta macchina di giustizia che si chiama Ipocrisia.

Facendo nomi e cognomi dei direttori di gara che nel passato hanno fatto grande questa categoria di professionisti e uomini

appartengo anch’io a quel mondo che rispettava gli arbitri, e anche li temeva, come si temono i carabinieri quando si sa che esistono l’ordine e le regole e devi rispettarli. Io rispettavo l’arbitro Bernardi di Bologna, un maestro, e Jonni di Macerata, Campanati di Milano, Gussoni di Tradate e quei giovani che diventarono anche amici, come Agnolin, Casarin, Michelotti; ma soprattutto ammiravo Lo Bello perché spendeva con noi, popolo, una nobile arroganza.

Ricorda un episodio relativo (guarda caso) ad uno Juventus-Milan del ’72 quando Francesco Morini aveva commesso un fallo da rigore su Albertino Bigon mentre il Milan vinceva 1-0

Lo Bello non vide, non fischiò, la partita finì 1 a1; la sera, ospite della “ Domenica Sportiva”, l’arbitrissimo fu colpito dalla moviola di Sassi che ricostruì lo scontro falloso, e allora commentò: «Sì, ho sbagliato, era rigore»

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