La visita della Nazionale di pallacanestro al campetto di Montedonzelli che resta sempre inagibile
A Napoli le cose non accadono in maniera normale, a Napoli siamo sempre esagerati, enormi, clamorosamente mai banali! È bastata una scintilla a delle anime generose ed il parco di Montedonzelli è diventato in un attimo il Kobe Park più ammirato al mondo al quale non poteva non fare visita la nazionale italiana di pallacanestro. Avvolta da bambini, da colori azzurri si è trovata immersa dalla passione smisurata di questa città per il gioco a spicchi d’élite che manca da cinquantuno anni.
“Che meraviglia!”
Esclama coach Sacchetti appena varca la soglia del campetto e poi Spissu che si tuffa a fare selfie coi bambini. I palloncini scoppiettanti, Baldi Rossi e Ricci alzano i più piccoli sulle spalle. Il presidente Petrucci tocca con mano la forza di Napoli e sorride mentre de Magistris si lascia andare ad un commento sul Mario Argento che tocca il cuore sofferente di chi lo vede ancora distrutto. Napoli non è mai banale, Napoli non chiede in cambio, Napoli trascina con la sola arma che ha da sempre: passione incondizionata. Non fa niente se dopo mezzo secolo è venuta una nazionale sperimentale, e non fa niente se nonostante non ci siano big, giovedì il Palabarbuto sarà pieno poiché Napoli ha voglia di grande basket.
I Charlatans, la meravigliosa associazione partenopea che crea dal nulla gioia regalando campetti alle periferie, ha toccato le corde della città stendendo il drappo azzurro da Scampia a Pianura, dal Vomero a Fuorigrotta regalando gli occhi nuovi ai cuccioli a spicchi che riempivano Montedonzelli ma anche a professionisti non abituati alla forza emotiva di una città che ama la pallacanestro.