Biasin: Il problema della Juve non è Maurizio Sarri, ma «Sarri abbandonato a se stesso»

Il mercato estivo della Juve non ha funzionato e non è una colpa del tecnico, ma di chi ha scelto giocatori potenzialmente bravi ma poco funzionali, e in questo modo non ha dato una mano all'allenatore

Sarri

“Il problema della Juve non si chiama Maurizio Sarri, anche se lo pensano in molti. Il problema della Juve si chiama «Sarri abbandonato a se stesso»”.

Lo scrive Fabrizio Biasin su Libero. E nello specifico indica il nodo negli acquisti sul mercato estivo, non funzionali alla Juventus.

Rabiot, de Ligt, Ramsey, Demiral, Danilo. Hanno brillato poco, qualcuno, complice gli infortuni, è stato anche impiegato poco.

“Il mercato estivo della Juve fino a questo momento non ha funzionato e questa non è una colpa del tecnico, semmai di chi ha scelto giocatori potenzialmente bravi ma poco funzionali. Per essere un
titolare della super Juve non basta essere “potenzialmente bravi”, serve molto di più”.

La Juventus, al momento, si aggrappa solo a Ronaldo, scrive Biasin, che ha firmato 15 degli ultimi 21 gol dei bianconeri in campionato. E’ troppo poco.

La squadra resta competitiva, ci mancherebbe, e in corsa per gli obiettivi stagionali, ma ha azzardato troppo sul mercato.

“La Juve – che perde anche Douglas Costa, fuori tre settimane – era e rimane una squadra stra-competitiva che però ha azzardato troppo nell’ultima sessione estiva di mercato e lo ha fatto in contemporanea con la “rivoluzione tattica” voluta dal duo Paratici-Nedved. Patron Agnelli sarebbe andato avanti con Allegri, ma ha scelto di assecondare il piano dei suoi più diretti collaboratori. Questi ultimi hanno puntato su Sarri – reduce dalla vittoria dell’Europa League con il Chelsea e, quindi, certamente non un pirla – contemporaneamente non hanno fatto nulla per dargli una mano: hanno messo sul mercato i vari Higuain, Dybala, Mandzukic, Emre Can e non ne hanno venduto uno”.

Forse, conclude Biasin, non bisognava rivoluzionare in nome del bel gioco, ma andare avanti con la logica e la concretezza.

“Conclusioni: piuttosto che pensare alla rivoluzione in nome del bel giuoco («addio Allegri, Sarri pensaci tu») bisognava andare avanti sulla linea della logica e della concretezza, quella che ha sempre portato tanta soddisfazione a Torino. La Juve ha ancora tutte le chance per rendere magica la sua stagione, in ogni caso ci riuscirà non «grazie», ma «malgrado» il lavoro di chi sta a monte”.

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