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Baffi: il museo di Totò è inutile, istituiamo una casa dedicata allo spettacolo napoletano

Su Repubblica Napoli. Ci sono tanti colleghi e amici del principe della risata che hanno fatto grande Napoli. Bisognerebbe ricordarli tutti, solo così Totò sarebbe grande insieme a loro

Baffi: il museo di Totò è inutile, istituiamo una casa dedicata allo spettacolo napoletano
Nino Manfredi e Totò nella pellicola restaurata di Operazione San Gennaro

Su Repubblica Napoli, Giulio Baffi, critico teatrale e presidente dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, commenta i recenti proclami sul Museo di Totò. Ovvero il rilancio alla sua realizzazione da parte del ministro Franceschini. Qualcosa di già visto, scrive.

“Puntuale come un mantra riecco spuntare l’assicurazione dell’imminente, ennesimo, finanziamento per un progetto di realizzazione di un museo per Totò”.

Ma anche una cosa che in sé è inutile, come ha più volte sostenuto. Perché si dimentica, scrive

“che Totò è grande perché è grande ed illustre il lavoro di centinaia di attori che hanno costruito negli anni non una “maschera” da imitare con gesti e battute, ma una leggenda grande in cui s’intreccia invenzione, scrittura, fatica, in comunione d’artisti grandiosa come in nessun’altra città del mondo”.

Baffi ne cita decine, alcuni ancora in vita, altri ormai morti, ma che hanno reso grande Napoli e la Campania.

“Allora perché fermarsi a chiedere, o a promettere un Museo come luogo “parziale”, legato soltanto ad una figura certamente grande come quella di Totò, ma che, anche se molto amata e presente come un piacevole tormentone nelle nottate televisive degli insonni, da sola rappresenta soltanto una piccola parte della storia dello spettacolo”.

Sarebbe più giusto, conclude, istituire una casa dedicata allo spettacolo napoletano.

“Allora si che Totò sarebbe grande. Insieme agli altri suoi colleghi ed amici. Nessuna città credo ne abbia tanti. Del lavoro di tutti loro dovremmo conoscere e conservare il senso e il segno, facendone riferimento creativo e intelligente per occasioni di richiamo, costruendo occasioni per un turismo culturale di ampio respiro e per occasioni di studio, crescita, rilancio della grande disciplina dello spettacolo. Tenendone però legata la memoria e la prospettiva in un “insieme” che solo così ci consentirà di comprendere la nostra storia ed a goderne”.

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