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Tuttosport difende Sarri: gli cadde il mondo addosso quando seppe di Ancelotti

La versione del quotidiano torinese: “i napoletani hanno equivocato, lo vedevano come Masaniello, non gli hanno perdonato il passaggio alla Juventus”

Tuttosport difende Sarri: gli cadde il mondo addosso quando seppe di Ancelotti
Sarri

Tuttosport fa un’accorata difesa di Sarri, ricordando che domenica sera, al suo ritorno al San Paolo da allenatore della Juventus, tanti tifosi lo fischieranno e lo insulteranno anche, ma lui

farà finta di non sentire, aggrappandosi ai bei ricordi del suo triennio partenopeo.

Non ci saranno ragionamenti né attenuanti che tengano per i napoletani, eppure lui, Maurizio quel Napoli non avrebbe voluto lasciarlo

E il rimpianto diventa amarezza quando ripensa al modo in cui arrivò la separazione. Era a casa sua, a Varcaturo, con lui c’era il vice ds Giuseppe Pompilio e videro in tv Ancelotti che entrava nella sede della Filmauro, a Roma, dove lo aspettava De Laurentiis. Gli cadde il mondo addosso, perché sperava ancora che il patron si avvicinasse alle sue richieste. È vero, aveva parlato col Chelsea e pure col San Pietroburgo, ma lui rimandò tutto a data da destinarsi.

Sarri aveva un progetto per il suo Napoli, un progetto che i napoletani hanno frainteso facendolo assurgere ad eroe di un riscatto proletario, ma lui parlava solo di calcio

Voleva un Napoli ancora più forte di quei 91 punti, con i quali mai più un’altra squadra non sarà campione d’Italia. Lo voleva per sé e lo pretendeva per i napoletani che avevano iniziato a seguirlo come un messia, perché voleva andare “fino al palazzo”. Ma lo hanno equivocato. Lo vedevano come Masaniello che dava addosso all’odiata Juve, mentre il “Palazzo” di Sarri aveva un’idea diversa: significava vincere lo scudetto. Non l’hanno compreso e non gliel’hanno perdonata di essere entrato nel Palazzo con la maglia bianconera.

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