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Politano sarebbe il Suso del Napoli di Gattuso (che quindi resterebbe)

Cosa significherebbe l’acquisto dell’esterno: l’addio di Callejon, la permanenza di Rino (che ama giocare con gli esterni a piedi invertiti) e la definitiva bocciatura di Lozano

Politano sarebbe il Suso del Napoli di Gattuso (che quindi resterebbe)

Un matrimonio che forse “s’ha da fare”, quello tra il Napoli e Matteo Politano. Cristiano Giuntoli ci aveva provato già due anni fa, sempre nella sessione invernale di mercato, per consegnare a Maurizio Sarri quel ricambio sugli esterni che avrebbe permesso al Napoli di dosare un po’ meglio le forze a disposizione. In quell’occasione, il Sassuolo rifiutò i 28 milioni di euro offerti e la trattativa non si concluse. Oggi, Politano è un calciatore dell’Inter, un esubero nella rosa nerazzurra perché essendo un esterno offensivo puro, non trova precisa collocazione nel 3-5-2 di Antonio Conte. Ed è nuovamente vicino a vestire la maglia azzurra, in un’operazione che potrebbe portare Fernando Llorente a Milano in prestito. L’investimento sarebbe importante ed è lecito supporre per il giocatore un ruolo di primo piano, nel momento in cui l’affare dovesse trovare buon esito. Un aspetto, questo, che apre ad una serie di considerazioni attuali e future.

Politano si è espresso su alti livelli quando ha avuto la possibilità di partire defilato sulla destra, per poi accentrarsi e sfruttare la qualità di calcio dalla distanza, che sia da ala o da seconda punta con libertà di movimento. Il Napoli così schiererebbe due esterni a piedi invertiti sulle fasce, capaci di rendersi pericolosi sia nell’uno contro uno sia nelle conclusioni da fuori area, che spesso sono mancate contro avversari che preferiscono fare tanta densità contro gli azzurri. A cambiare sarebbe senz’altro anche lo sviluppo della manovra offensiva, specialmente per quanto riguarda l’ultimo passaggio.

Se Callejon si era specializzato nel taglio alle spalle della difesa, premiato con perfetto tempismo dalle traiettorie di Insigne, l’impiego di Politano si presta maggiormente a filtranti rasoterra o, ancora meglio, ad una serie di movimenti volti a liberarlo a ridosso del limite dell’area per calciare verso la porta avversaria. Dato questo tipo di caratteristiche, la tendenza già vista in parte dell’accentramento dell’ala potrebbe aumentare ulteriormente durante la fase di costruzione di gioco. Questo consentirebbe di creare spazi utili per l’esterno difensivo e la mezzala, dando anche un pizzico di imprevedibilità in più.

L’idea di giocare con due esterni a piedi invertiti potrebbe rivelarsi un indizio, magari, per la conferma di Gennaro Gattuso anche per il prossimo anno. Il suo Milan ideale schierava Suso largo a destra e Calhanoglu dall’altro lato, proprio per favorire il movimento verso l’interno del campo, finalizzato al tiro o al passaggio decisivo. In questo senso, le caratteristiche di Politano meglio si adatterebbero a questi principi di gioco, rispetto a quelle di Callejon. La situazione contrattuale dello spagnolo al momento non ha fatto registrare evoluzioni: è a scadenza a giugno di quest’anno e non sono stati fatti passi in avanti per un rinnovo dell’accordo. La separazione al termine della stagione, se non prima, diventerebbe quindi un’ipotesi sempre più concreta e motiverebbe un’altra operazione di una certa portata a gennaio. Una finestra di mercato che il club ha sempre scelto di valorizzare poco.

E Lozano? Nelle gerarchie degli esterni non può essere omesso: resta il colpo più costoso della storia del Napoli, che però non è riuscito ancora a far emergere il proprio talento. In una squadra che non può sbagliare, non sta trovando molto spazio ma presto o tardi bisognerà puntare su di lui. Per quanto un giocatore acquistato per 25 milioni non possa essere considerato una riserva. Almeno non in questo momento.

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