ilNapolista

Per il Napoli il peggio deve ancora arrivare

E dire che i Suninter scesi al San Paolo non hanno dato per niente l’impressione di essere dei fulmini di guerra. Ma è un momentaccio per la pattuglia azzurra.

Per il Napoli il peggio deve ancora arrivare
(foto Hermann)

FALLI DA DIETRO – COMMENTO ALLA 18° GIORNATA DEL CAMPIONATO 2019-20

Due anni.
Il tempo per capire che poteva essere un’innovazione epocale.
Il tempo per capire che poteva cancellare insinuazioni e complotti.
Il tempo per capire che poteva essere pericoloso.

Ed eccolo imbavagliato. Depotenziato. Praticamente ininfluente.

Col ritorno della discrezionalità il Var diventa determinante come una goccia di rugiada nell’Australia in fiamme.
Come il discorso di fine anno di Mattarella.

Hanno deciso.
Non ho visto il film di Zalone.
Ma credo sia difficile superare i capoccioni del calcio quanto a comicità.

Il Var non interverrà per fuorigioco di pochi centimetri.
Quanto pochi non si sa.
Un po’ come il Gaetanone, il salumiere di vico Acitillo.
Maestro del: “Un po’ di più. Lascio?”.

Del resto, per come lo utilizzano, il marchingegno lo si può anche impacchettare e buttare nel camion rifiuti.

Vedi Genova, per esempio.
Uno scandalo.

I grifagni grifoni passano in vantaggio su un rigore inesistente.
Due rossi clamorosi non dati. Vantaggio ceramista regolarissimo annullato.

Alla fine decide Pandev al 87′. Goal fortunoso con polemica.

I malpensanti – che sono millanta – schiamazzano.
Il Genoa serve in A. Fa troppo comodo per le plusvalenze delle grandi.

All’Olimpico sconfitta pesante dei Sangue-Oro contro un redivivo Toro guidato da un Gallo che di sera canta a squarciagola.

Intendiamoci, Roma inguardabile.
Ma anche qui polemiche a non finire.

Per una direzione molto discutibile del brindisino Marco Di Bella che si distingue non per l’imparzialità – dote tra l’altro che mai ha rincorso – ma per le improponibili sopracciglia ad ali di gabbiano.

Anche gli Aquilotti al Rigamonti non brillano come in recenti occasioni.
Al Rigamonti, dove cori razzisti sono sempre gli stessi, nell’Italia che non cambia mai.

Le assenze pesano per gli Aquilotti.

Per fortuna in campo c’è, e si vede, Ciruzzo nostro da Torre.
Basta lui a ribaltare il risultato e a garantire alla Lazio la nona consecutiva.
E con essa di proseguire la rincorsa alle due di testa.

Gallo e Ciruzzo.
Meravigliose realtà in prospettiva Nazionale.
Da quanto ci mancavano due bomber così?

La Roberta sarà in un brodo di giuggiole.
(Per chi storce naserchie e altre cose ancora, del tutto indicibili, La Roberta è un appellativo affettuoso del nostro valoroso CT che uso da tempo e per me non ha proprio niente di insinuante).

La Notte dell’Epifania sarebbe anche la notte degli incubi per la derelitta beneamata allo sbando.
Gli azzurri prendono alla lettera la ricorrenza e si prodigano in regali scellerati.

E dire che i Suninter scesi al San Paolo non hanno dato per niente l’impressione di essere dei fulmini di guerra.

Ma è un momentaccio per la pattuglia azzurra.
Che purtroppo, si teme, non sarà breve.
Che purtroppo, si teme, non potrà essere la buona volontà del Gattaccio a risolvere. Perché, a quanto pare, il Gattaccio solo di buona volontà dispone.

Il peggio, ancora purtroppo, deve ancora venire.

Basta dare una veloce sbirciata al calendario, con gli imminenti appuntamenti da brividi.
E la non irreale – ancora purtroppo – previsione di un fine gennaio in piena zona retrocessione.

E’ il risultato di un precipitare senza sosta e senza soluzione di continuità.

Un precipitare che per molti versi ha i toni di una beffa straziante di cui sono stati vittima i poveri tifosi incolpevoli.

E qui vengono alla mente le similitudini con il tema della shakespeariana “Notte dell’Epifania”.

Lì un gruppo di servitori buontemponi e un po’ crudeli fanno credere al maggiordomo Malvolio di essere oggetto di attenzioni da parte della padrona Olivia.

Qui un manipolo di spregiudicati in malafede (Re Agnolotto, lo pòssino, l’Impomatato, Giuntolicchio) millantano alla platea della tifoseria credulona una campagna acquisti da dieci e lode e una annata da primato.

Dite voi se non ci sono affinità.

ilnapolista © riproduzione riservata