Carlo Capalbo ha creato un appuntamento che è il terzo in Italia dopo la Ostia-Roma e la Stramilano. Correre è ormai uno strumento di soft-diplomacy
In una Italia sportiva ammaliata dal vortice miliardario del calcio: tra esoneri, rivalità fideistiche e tanto di razzismo e pregiudizio geo politico al limite degli scontri fisici… è pur sempre sport. Sta crescendo una Italia, sana, igienista, salubre, culturamente curiosa. È l’Italia del podismo. Da Nord a Sud dalle Dolomiti ai Nebrodi, settimanalmente un esercito di podisti scende in strada per donarsi la gioia della fatica di gara. Siano una 5 km, una 10 km una mezza maratona o per i più audaci la mitica maratona. Insomma nell’Italia della decrescita felice i podisti germogliano, il gruppo di età maggiormente rappresentativo nelle gare italiane è proprio quello che va dai 45 anni ai 54 anni. Sarà lo spirito di rivalsa sugli eccessi giovanili, una ritrovata gioventù? Uno stile di vita più consono all’età? Chi può dirlo?
Senza dimenticare che gli italiani sono podisti giramondo. Siamo sulle tremila unità alla maratona di New York (un must per ogni podista) altrettanti a quella di Valencia che sta vivendo un momento straordinario. Intorno ai 1500 a Berlino. Italiani popolo di lavoratori e di podisti.
Ma, udite udite, le novità arrivano da Napoli. Città da sempre culla dell’atletica campana. Eclissata dal calcio ma con trascorsi decennali di ottimi atleti ed appassionati del podismo. E da Napoli riparte la sfida di Carlo Capalbo (napoletano doc e tifosissimo del Napoli, ci tiene a sottolinearlo). Carlo Capalbo. Un nome – di peso – nell’atletica mondiale. Chairman della Iaaf (l’organismo mondiale dell’atletica) per le corse su strada, collaboratore del mitico Sebastian Coe (presidente Iaaf) e chairman delle Olimpiadi di Londra 2012.
Carlo Capalbo con un tenace Gruppo di collaboratori napoletani – tutti appassionati e praticanti il podismo – ha scommesso sulla Mezza Maratona di Napoli. Forte di un management e di un team che ha maturato un grande know how nelle venticinque edizioni della maratona di Praga. Eh sì. Carlo Capalbo, avvocato di formazione con una esperienza formativa in giro per il mondo, circa trenta anni fa si trova a Praga, consulente di una multinazionale quando decide di lanciare la maratona di Praga. Fu subito un successo. Considerata tra le più spettacolari maratone d’Europa, per percorso cittadino ed organizzazione. Corteggiata da grandi sponsor: dalla Adidas alla Wolkswagen. La maratona decolla.
Ma Carlo ama Napoli e si ripromette di “give back” – restituire – alla città quello che gli ha offerto. Studi, gioventù, amicizie, famiglia. Punta sulla Mezza di Napoli, sulla Sorrento Positano, sulla gara tutta femminile di 5 km Il Bosco in Rosa. È la mezza di Napoli il suo fiore all’occhiello. E i numeri sono dalla sua parte. Nella edizione 2019 ci sono stati 7431 runner registrati in rappresentanza di 61 nazioni. L’Expo tenutosi alla Mostra d’Oltremare ha visto la presenza di 16.718 visitatori. Tra gli italiani, il 54% erano podisti arrivati da fuori regione. Il 78% dei podisti erano uomini. Sorpresa sorpresa, la mezza maratona di Napoli si attesta al terzo posto tra le mezze maratone italiane (dopo la Roma-Ostia e la Stramilano) ma è quella che continua a crescere per incremento annuo dei podisti.
Insomma il podismo è ormai a pieno titolo un grande strumento di soft diplomacy. Quella capacità, culturale, sociale, ambientale, di vita capace di elevare a livello mondiale città, luoghi attraverso manifestazioni culturali, sportive, narrative ed anche di pace. Non a caso l’Onu ha proclamato il 6 aprile giornata mondiale dello sport per la Pace e lo Sviluppo (economico, sociale e culturale). Il podismo è in prima fila in questa azione di sviluppo globale. E Napoli si presenta al mondo con una mezza maratona tra le più spettacolari e veloci d’Europa. Ora ci si appresta alla edizione 2020. Si correrà domenica 23 febbraio. Il mondo guarda a Napoli e ai suoi runner. Il motto del gruppo è “ALL RUNNERS ARE BEAUTIFUL” e a correre a Napoli si diventa ancora più belli, più sani e più felici.