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Lukaku e Lautaro avvicinano la fine del ciclo del Napoli

L’Inter vince 3-1. Tre gravi errori individuali ma la squadra di Conte non ruba niente. Ora bisogna capire se Gattuso è un tecnico per il futuro o è stata solo una scelta tampone

Lukaku e Lautaro avvicinano la fine del ciclo del Napoli
(foto Hermann)

Finisce tra i fischi moderati del San Paolo la prima del Napoli 2020. Finisce 3-1 per l’Inter. Seconda sconfitta consecutiva in casa per il Napoli di Rino Gattuso che ha perso due partite su tre. Antonio Conte coglie un successo importante al San Paolo. Proprio qui, con un 3-3 contro il Napoli di Mazzarri, capì che la sua Juventus era da scudetto (che poi vinse). Anche stasera la sua squadra ha segnato tre gol e ha avuto la conferma di poter giocarsela più o meno alla pari contro la Juve, pur avendo una squadra decisamente inferiore. Il Napoli ha mostrato impressioni di gioco, non si può bocciare, ci sono le attenuanti di gravi errori individuali. Ma fondamentalmente non è mai stato in partita. E a questo punto è doveroso che il club faccia una riflessione sul futuro.

Adesso bisogna capire cosa vuole fare da grande questa società. Bisogna capire che tipo di scelta è stata Gattuso. È stato solo un tentativo di riacciuffare per i capelli il campionato? O è un progetto che guarda al futuro? Con questa sera le speranze di raggiungere il quarto posto sembrano definitivamente tramontate. Restano ovviamente Champions e Coppa Italia. È una sconfitta che per certi versi ricorda un po’ Napoli-Sampdoria 1-4 della stagione 1990-91, partita che suggellò la fine del Napoli di Maradona. Non siamo ancora definitivi. Di certo, però, un ciclo sembra esaurito. La società avrebbe dovuto capirlo per tempo.

Attenti a quei due

L’Inter di Antonio Conte è una versione riveduta e corretta dello schema di Pelè in “Fuga per la vittoria”. Là c’era Edson Arantes do Nascimiento che su una lavagna mostrava come la cosa più semplice da fare fosse dargli semplicemente la palla, poi ci avrebbe pensato lui a scartare tutti e ad andare in porta. Nell’Inter, invece, basta che il pallone arrivi dalle parti di Lukaku o Lautaro Martinez: qualcosa sicuramente succederà, molto probabilmente un gol. Se poi, la difesa avversaria provvede a tre regali, ecco che diventa un gioco da ragazzi.

È la sintesi di Napoli-Inter, match profondamente segnato da errori gravi della difesa di Gattuso e dalla forza della coppia d’attacco nerazzurra. Due gol di Lukaku e uno di Lautaro. Su gentile omaggio di Di Lorenzo, Meret (papere, ma prima aveva compiuto due sontuose parate) e Manolas. Due nel primo tempo e una nella ripresa, a match riaperto, sul l’1-2 e col Napoli che sembrava poter lentamente far arretrare la squadra di Conte.

Gli errori

Sullo 0-0, Di Lorenzo è scivolato a metà campo e ha lasciato campo aperto a Lukaku che è andato in porta come un giocatore di football americano: Lautaro è stato bravo a incrociare, Hysaj ha sbagliato a lasciargli il sinistro (che è il piede del belga) e il tiro è stato imparabile. Sullo 0-1, invece, il classico infortunio di un portiere su un tiro tutt’altro che irresistibile. Poi, il gol di Milik che ha acceso la speranza (nel primo tempo) e infine Manolas che in maniera sciagurata ha servito un assist perfetto a Lautaro nell’area piccola.

L’Inter non ha rubato nulla, ci mancherebbe. I nerazzurri sono una squadra compatta, che gioca a calcio, che non spreca, ben messa in campo ma non sovrumana. E – sembra – consapevole dei propri limiti. E stare in testa alla classifica, alla pari con la Juve, con un organico del genere è tutto merito dell’allenatore. È una squadra che con un altro tecnico potrebbe tranquillamente avere dodici punti in meno. Poi quei due là davanti sono una coppia come non se ne vedevano da tempo. Si cercano, incrociano, si battono, pressano, sono due attaccanti alla Boninsegna, fisici ma non per questo sprovveduti tecnicamemente.

Difficile una disamina del Napoli

E il Napoli? È difficile fare una disamina. Non ha giocato male, affatto. Il Napoli ha pagato errori individuali. Gravi. Col senno di poi, si può dire che non è stata felice la scelta di giocare con Di Lorenzo centrale e Hysaj a destra (lasciando così Luperto in panchina) ma non c’è la controprova di come sarebbe andata con Luperto in campo.

Il Napoli ha giocato come desidera Gattuso. 4-3-3, giro palla veloce, gli azzurri non hanno creato molto (non ricordiamo parate significative di Handanovic) ma hanno provato a creare e in due tre occasioni hanno sbagliato l’ultimo o il penultimo passaggio.  Ancora una volta, dopo Napoli-Parma, è una partita difficilmente giudicabile a causa degli episodi.

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