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Gattuso: “Sarri e Higuain non sono traditori, ora abbiamo bisogno di continuità”

Il tecnico del Napoli in conferenza stampa: “Ti viene il mal di testa a preparare questa partita. La coperta è corta. Abbiamo il dovere di provare a fare una grande partita per cercare l’entusiasmo

Gattuso: “Sarri e Higuain non sono traditori, ora abbiamo bisogno di continuità”

L’allenatore del Napoli, Rino Gattuso, ha parlato in conferenza stampa della partita di domani al San Paolo contro la Juventus.

Cosa rappresenta questa partita?

“Tanto. Dare continuità alla prestazione di 3 giorni fa. Ti viene il mal di testa a preparare questa partita. La Juve crea tanto e ha tanti campioni e negli ultimi mesi inizia a mostrare la mano dell’allenatore. La coperta è corta, bisogna prepararla bene perché hanno tanta qualità. Domani ci sarà tanto entusiasmo allo stadio, abbiamo il dovere di provare a fare grande partita per cercare l’entusiasmo. Mercoledì abbiamo visto che il San Paolo è una componente importante per noi adesso”.

Chi sostituirà Allan, Koulibaly e Mertens?

Speriamo che Maksimovic domani ci sia a disposizione. Ieri ha fatto 45 minuti in campo, speriamo non succeda niente e di portarlo in panchina. Koulibaly ieri ha fatto lavoro di linea, speriamo per la settimana prossima di averlo. Mertens sta un po’ meglio. Allan ha fatto un’altra risonanza e c’era ancora un po’ di edema. Gli è nato il figlio ed è importante per un papà e ho deciso di mandarlo a casa. Era giusto così”.

E’ un Napoli che dà indicazioni per giugno?

“A me non interessa quello dell’anno prossimo, ma il Napoli di oggi e avere giocatori motivati che vogliono lottare per questa maglia. Bisogna fare delle scelte, dopo, e capire chi vuole rimanere o no. Per ora, bisogna fare punti per far diventare la stagione normale e non rischiare nulla”.

Politano è prossimo?

“Quando e se arriverà ne parleremo”.

Ha più certezze in difesa dopo l’esperimento a 3 e mezzo?

“Quale esperimento? La difesa è sempre stata a 4, da sempre, l’abbiamo costruita così. Difesa a 4 pura. La prestazione con la Lazio deve essere un punto di partenza”.

Sarri per lei ha rappresentato un riferimento?

“Sarri è uno dei più forti allenatori al mondo, già lo era due o tre anni fa. Qua ha costruito una macchina perfetta. Da parte mia c’è grande stima. E’ uno che per come vede il calcio e fa giocare le squadre mi piace molto”.

Hai parlato di veleno, è questo l’importante?

“Penso che il veleno dopo devi anche capire che cos’è. Per me è annusare il pericolo e dare meno campo possibile agli avversari, mettersi a disposizione dei compagni. Contro la Lazio ho visto tanti aspetti positivi, penso che sia la strada da percorrere”.

Che fare per vincere, domani, rispetto alla Lazio?

“Sono due squadre che giocano in modo diverso. La Juve palleggia, ha grande qualità tecnica, la Lazio ha anche qualità fisiche importanti. Domani sarà una partita in cui affrontiamo giocatori con grandi qualità. Bisogna capire a chi fare impostare, se dobbiamo oscurare qualcuno che ci mette in difficoltà. Partita molto più complessa”.

Al di là del diverso livello tecnico, cosa dice allo spogliatoio per motivarli contro la Juve?

“Bisogna parlare in campo, non nello spogliatoio. Non sono uno che prepara discorsi motivazionali, quello che mi sento, domani, a seconda di quello che ho visto, apro il mio libro e dico quello che mi dice il cuore e la testa”.

Il mercato di gennaio non è facile, ma un giocatore può cambiare tutto. Demme?

“Fa diventare le cose difficili facili. Semplifica tutto, è uno che si sa muovere. Può ancora migliorare sulla posizione quando arriva la palla, è un lineare, sa tenere il campo, si allena per giocare certi tipi di partita. Riesce a dare equilibrio, i compagni  sanno che possono appoggiarsi su di lui”.

Ci vuole pressing asfissiante?

“Non basta. Se escono dalla prima pressione e non la fai bene diventa difficile. Giocano con Dybala sotto punta bisogna non fargli trovare linea di passaggio. Bisogna fare una partita da squadra, andare alla ricerca di far giocare chi riesce a imbucare e a fare il gioco”.

Mancano 4 mesi alla fine. Con i nuovi arrivi e il recupero di Allan, Koulibaly e Mertens, potete scrivere pagine importanti?

“In questo momento, il Napoli ha fatto una fatica pazzesca ma la squadra, non per merito mio, ma di Carlo, è arrivata alla qualificazione in Champions, alla semifinale di Coppa Italia, ha dimostrato grande valore. Ma ci manca la continuità. Non ci dobbiamo sedere, la preoccupazione è questa. Ogni volta che la squadra ha fatto buone prestazioni si è seduta, dobbiamo cercare continuità e far giocare chi sta bene. Allan per qualche partita ha stretto i denti e si vedeva, ma ci ha dato grande disponibilità”.

I tifosi possono stare sereni?

“Il Napoli è la squadra che in Europa a gennaio ha speso di più, per non parlare di quelli che arriveranno a giugno. Il presidente e la Società sta facendo cose importanti, stanno dando progettualità al club”.

Se arrivasse Politano, metteresti Zielinski centrale?

“Siamo al Napoli, non al Milan, abbiamo giocatori completamente diversi, fare copia e incolla non si può, bisogna solo capire se sono funzionali a quello che vogliamo fare”.

Con la Lazio siete stati capaci di soffrire. Domani?

“Dobbiamo pensare a giocare. Abbiamo due tipi di partita, in fase di possesso e non possesso. Se pensiamo di fare pressing ultra-offensivo, e questo è stato un mio errore, e regalare spazi, diventa problematico. Bisogna capire in che direzione vogliamo andare e cosa fare. Ho ben chiaro che dobbiamo giocare in due fasi, a seconda del possesso palla, per non perdere troppi uomini. Sulle seconde palle quando facciamo pressing ultra-offensivo arriviamo in ritardo e ci allunghiamo”.

L’entusiasmo è diverso dopo la vittoria con la Lazio?

“Quando si vince c’è sempre, poi bisogna continuare e non lasciare nulla al caso, bisogna rompersi le scatole. Siamo in tanti nello spogliatoio, quando si vede qualcosa che dà fastidio dirselo subito e non portarselo dietro. Ora vedo gente che si parla di più, si stuzzicano di più ed è la strada giusta”.

E’ arrivato il momento di prendersi dei meriti?

“La mia storia dice che mi piace soffrire, anche stare bene con me stesso, ma ho questa indole. Le mie scelte da sempre sono un po’ forti, mi sono sempre preso responsabilità, mi piace. Penso che adesso ho avuto una fortuna, che tanti giocatori sia a livello mentale che fisico non erano al massimo ma mi hanno dato disponibilità. Il mio vissuto mi ha aiutato. Hanno visto come lavoriamo e fanno di tutto per fare le cose. Bisogna continuare e stargli vicino e dirsi le cose brutte. Tra poco finisce il mercato, poi comincia un’altra stagione. In cui bisogna dare tutto. Poi posso fare anche io delle scelte un po’ borderline e dure. Siccome so che il mercato di gennaio fa venire il mal di testa a tutti i giocatori, bisogna aspettare e poi pensare 24 ore al giorno al Napoli, come migliorare la situazione. In cui ci siamo messi noi”.

Insigne è più libero. Mancava solo il gol?

“Deve puntare e saltare l’uomo, deve avere gamba brillante, l’importante è che ci provi, anche se sbaglia. Fa parte dei giocatori con più talento del calcio italiano degli ultimi 10 anni, deve giocare quel calcio là. Ha qualità e forza nelle gambe nonostante l’altezza, ha un motore importante. Deve continuare su questa strada”.

La Juve finalizza di più del Napoli

“Se si parla di quello che crei e rischi ogni volta noi siamo sul 33%. Prendiamo un gol ogni 3 azioni dell’avversario. Siamo nelle prime posizioni per gioco creato ma concretizziamo poco. Si vede, vuol dire che gli avversari vengono 3 volte giù e fanno gol. Dobbiamo migliorare questo aspetto. Essere più cattivi sotto porta, accompagnare meglio, e migliorare poi l’altro aspetto. A noi non ci tirano tanto in porta, ci siamo fatti 6 gol da soli. Se sbagli quattro o cinque uscite, come con la Lazio, e lasci il buco, è difficile”.

Su Sarri e Higuain:

“Io sono un professionista, poi mi fermo e ragiono, ho scritto pagine importanti per il Milan, ho allenato il Milan, ma mai dire mai. La parola tradimento non è corretta, noi alleniamo, giochiamo, Higuain e Sarri hanno scritto pagine bellissime poi non so cosa pensa la gente, non siamo tutti uguali”.

Stante l’assenza di Mertens, è percorribile utilizzare Milik e Llorente insieme?

“Ci dobbiamo mettere 4-4-2? Fino a un mese fa non vi andava bene. Due linee da 4 non mi piacciono, siamo piatti, non riesco, non mi piace, non copri abbastanza bene. Quando entra ci mettiamo 4-2-3-1. Devo capire come dare equilibrio alla squadra. A volte Milik è da solo, è vero, ma devo pensare al bene della squadra, come farla soffrire meno possibile”.

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