La Gazzetta dello Sport intervista Carmine Esposito: “C’è un problema di sottocultura dello sport. Non lasceremo nulla di intentato per arrivare ai responsabili”
La Gazzetta dello Sport intervista Carmine Esposito, il questore di Roma. Il tema è quello degli striscioni vergognosi contro Zaniolo comparsi prima del derby capitolino del weekend.
«Nella vita non c’è una soluzione toccasana per tutto e per tutti. Voglio dire che si deve agire a vari livelli. C’è un problema di sottocultura dello sport. È assurdo che in questa stessa parola, sport, ci sia la commossa emozione trasversale che in tutto il mondo si sta provando per la morte di Kobe Bryant, e quegli striscioni assurdi».
E’ anche un problema di ordine pubblico, ammette il questore.
«Io non mi rifugio nell’alibi sociologico dando la colpa ai guai della società. Io dico che intanto esiste il Gos, una riunione tenuta da un dirigente della polizia con tutti gli altri soggetti interessati. In quella sede si dà l’autorizzazione per l’esposizione degli striscioni dentro lo stadio. E dentro lo stadio quegli striscioni non si sono visti, piuttosto le bellissime coreografie delle due curve».
Per quanto riguarda l’esterno dello stadio, continua,
«Su questo non ci facciamo scrupoli. Nulla sarà lasciato intentato per arrivare ai responsabili. Sono convinto che si tratti di gesti isolati, la stragrande maggioranza della tifoseria è lontana da quelle scritte».
La novità è che oggi le società collaborano, dichiara.
«Oggi c’è una loro straordinaria collaborazione. Ci stanno aiutando nel nostro lavoro, anche con le ripetute prese di posizione dei loro dirigenti. Siamo usciti dall’epoca in cui le società non sembravano particolarmente convinte del contrasto alla violenza».