De Laurentiis non ha mai amato la sessione di gennaio. Ora la sfrutta per rifugiarsi nella coperta di Linus del 4-3-3 e per parare i colpi della fine di un ciclo

A differenza di quanto accaduto finora, scrive il Corriere dello Sport, il Napoli ha deciso di puntare parecchio sul mercato invernale.
“Dodici milioni per avere Demme e altri ventuno per Lobotka fanno (bonus esclusi) trentatré milioni. Un primato indiscutibile di spesa in una fase della stagione che non piace a nessuno, men che meno a De Laurentiis. Ma che è stata sfruttata per rivoltare la propria idea iniziale di calcio e rifugiarsi adesso nel 4-3-3 che a Gattuso e al Napoli sta come la coperta di Linus”.
Il quotidiano sportivo la definisce una svolta politica.
“È una svolta politica – nella filosofia del club – netta, secca, finanziaria. Perché il Napoli tendenzialmente ha sempre preferito allestire compiutamente il suo progetto d’estate. Mentre adesso c’è un cambiamento di tendenza e di abitudini, oltre che un innesto massiccio di danaro”.
Solo nel 2014 ci fu un cambiamento radicale, durante l’era Benitez, quando il Napoli assunse una dimensione internazionale. Arrivarono Albiol, Callejon, Higuain, Mertens, Reina, Zapata, e poi, in inverno, Jorginho, Ghoulam e fu prenotato Koulibaly per l’estate.
“È quella l’epoca rivoluzionaria, nella quale il Napoli muta la sua pelle e anche la propria dimensione, proiettandosi in quel progetto che ha resistito sino a ora, quando fatalmente (e anagraficamente) quel ciclo sta evaporando. Gennaio 2020 sa di spartiacque, di là c’è il passato (il 4-4-2, Ancelotti) e di qua trentatré milioni per ricominciare a guardare a un avvenire che appartenga un po’ più a se stessi, dentro un calcio che aspettando anche il sì per Lobotka sa di un mantra. O di resilienza”.