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CorSport: Gattuso inverte le gerarchie, ora preferisce Ospina a Meret (che accusa il colpo)

Chissà cosa è successo di tecnicamente rivoluzionario in un mese per far cambiare idea al tecnico. Forse del colombiano piace la spavalderia che può aiutare a uscire dal tunnel

CorSport: Gattuso inverte le gerarchie, ora preferisce Ospina a Meret (che accusa il colpo)
(foto Hermann)

La prospettiva di Gattuso rispetto a chi deve stare tra i pali del Napoli è cambiata radicalmente nel giro di un mese, scrive il Corriere dello Sport. In un primo momento l’allenatore aveva deciso di puntare su Meret, spiegando che il Napoli aveva bisogno di continuità e lui di certezze. Poi, all’improvviso, ha cambiato rotta e messo da parte il portiere friulano a vantaggio del colombiano Ospina.

Ospina gli piace perché usa i piedi e offre la suggestione “di avere l’uomo in più”, ruolo che un tempo era svolto da Pepe Reina:

“il collo-interno più dolce dell’ultimo decennio (e non solo), la tecnica sopraffina che neanche un centrocampista. Te li pescava oltre le linee, dentro le linee, dove serviva un lancio o anche un assist”.

Ora c’è Ospina. E il quotidiano sportivo si chiede

“chissà cosa è successo di tecnicamente rivoluzionario in un mese, anche meno, per ribaltare un concetto chiaro, espresso da Gattuso alla vigilia della sfida di Reggio Emilia (21 dicembre). E rimesso in discussione dopo la vittoria in coppa Italia con il Perugia, con gerarchie che sembrano rivedute e corrette”.

Meret, ora, viene messo in panchina. Scrive il CorSport:

“Dev’essere la stessa botta che l’ha escluso dai convocati di sabato con la Lazio, quella rimediata fisicamente con l’Inter, perché psicologicamente il resto l’ha fatto altro: la papera sul tiro di Lukaku e ora questa scelta che fa male e che ieri è stata bloccata con un’uscita assai rispettosa all’appuntamento con gli Under 14 della Junior Tim Cup: «Ho sempre voluto fare il portiere, sin da piccolo, e per arrivare in alto ci vogliono impegno, passione, dedizione e volontà». Ma non bastano più le mani”.

Meret e Ospina sono completamente diversi, commenta il quotidiano sportivo. Uno, il friulano,

“è giovane, reattivo tra i pali, tecnicamente proiettato verso l’Olimpo, certo ancora da rifinire, forse poco chiacchierone (ma sono leggende) e soprattutto rappresenta il futuro del Napoli che ci ha investito venticinque milioni di euro appena nell’estate del 2018 e un po’ anche quello del calcio italiano”.

Il colombiano, invece, ha più esperienza, ha costruito il suo passato tra Nizza e Arsenal (con 70 presenze) ed in Colombia è un totem

“ma calcisticamente riempie l’area anche d’una personalità che s’avverte. Non disdegna uscire e men che meno adeguarsi al calcio dei contemporanei, anche a costo di rovinarsi l’anima con un dribbling di troppo che trasforma Lazio-Napoli in «tragedia». Dev’essere proprio questo che piace di lui, quel pizzico di sana spavalderia che serve adesso per mettere la testa fuori dal tunnel. Non è ancora il momento dei bravi ragazzi, anche se li chiamano enfant-prodige”.

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