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Ziliani: Sarri e Ancelotti sono diventati tristi yesmen, hanno perso credibilità

Sul Fatto Quotidiano: entrambi sono al servizio delle società. Se Sarri non è più Sarri, meglio tenersi Allegri. Carlo ha accettato clausole medievali nel contratto

Ziliani: Sarri e Ancelotti sono diventati tristi yesmen, hanno perso credibilità

Sul Fatto Quotidiano Paolo Ziliani critica Maurizio Sarri e Carlo Ancelotti. Li indica come controfigure di se stessi, lontani anni luce dai propri standard. Annaspano “tristemente” e “anonimamente” rispetto a Conte, Inzaghi, Fonseca e Gasperini, che invece lottano per il titolo di migliore allenatore.

Sulla panchina bianconera, Sarri

“sembra un Allegri venuto male. Schiavo di tutto e di tutti, si limita a obbedire agli ordini societari”

che consistono nel mettere in campo Buffon perché così impone il suo contratto.

“si permette una volta di togliere dal campo quel che fu di CR7, dopodiché non è in grado di tenere a bada la baraonda che si scatena e cala le brache; e anche se pensa, com’è evidente a tutti, che la coppia d’attacco ideale sia oggi la coppia Dybala-Higuain, in campo spedisce sempre l’avvilito portoghese interessato solo a premi che nessuno gli dà più, spesso inutile, sempre indisponente”.

Sarri tiene in campo il costosissimo De Ligt “che è peggio delle dieci piaghe d’Egitto” e che inanella “cappelle”.

“Il tutto condito dalla sensazione che se Sarri smette di essere Sarri, allora chiudere l’era-Allegri è stato insensato. Meglio un brutto quadro originale che la crosta di un capolavoro”.

Sarri è la controfigura di se stesso, ma non va meglio ad Ancelotti. Dopo l’imposizione del ritiro da parte di De Laurentiis, il tecnico ha dichiarato che, pur non essendo d’accordo, era giusto obbedire.

“nessuno aveva capito perché il tecnico non dovesse avere voce in capitolo, se non l’ultima parola, in una questione così di sua pertinenza. Poi si è scoperto: il sedicente Ancelotti aveva firmato un contratto col Napoli accettando clausole medioevali, tra cui quella di starsene zitto e buono in tema di ritiri”.

Ziliani scrive:

“Immaginatevi la contentezza dei giocatori quando alla fine la verità è venuta a galla. E il crollo di stima. E di classifica”.

Ecco quindi che si apre un solco, tra i due allenatori e gli altri. Sarri e Ancelotti

“nel teatrino sempre più sgangherato della serie A made in Italy stanno rimediando figure barbine al cospetto di colleghi come Conte, Inzaghi, Fonseca e Gasperini che nel condurre le rispettive squadre, fatte con la ricetta della nonna, usano un ingrediente che i due vecchi monumenti paiono aver del tutto dimenticato: la credibilità”.

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