Platini: “Ora passo al contrattacco, come la Juve degli anni 70”
L'ex presidente dell'UEFA in una lunga intervista a Le Figaro accusa Infantino e la FIFA di "fare di tutto per non permettermi di tornare nel mondo del calcio"
L'ex presidente dell'UEFA in una lunga intervista a Le Figaro accusa Infantino e la FIFA di "fare di tutto per non permettermi di tornare nel mondo del calcio"
“La FIFA mi doveva dei soldi e me li ha dati. Cinque anni dopo, quando ho corso per la presidenza su richiesta di 150 associazioni, mi ha punito perché mi aveva dato i soldi. Non riesco a capirlo”.
Michel Platini accusa l’attuale presidente della FIFA Gianni Infantino, di “fare tutto il possibile” perché non gli sia possibile tornare nel mondo del calcio. In una lunga intervista a Le Figaro l’ex Presidente dell’Uefa torna sull’infinita querelle giudiziaria ancora in corso con l’organismo di governo mondiale del calcio:
“Gli americani, i russi, i francesi hanno guardato tutti i miei conti. Non ho preso niente. Sono incorruttibile. Non sono preoccupato”.
Platini dice di aver vissuto “male” i quattro anni che lo hanno tenuto lontano dal calcio, e afferma che ora è il momento di passare al contrattacco, “come la Juve degli anni ’70”.
“Non posso lasciare il potere a quei bruti che lo usano per i loro fini”, dice. “Non mi arrendo. Se penso che possa essere positivo per il calcio e che possa essere utile, mi impegnerò profondamente. E sarà l’ultima volta. Altrimenti, starò a casa e continuerò a fare il pensionato”.
L’ex presidente dell’Uefa ammette di essere stato “troppo trasparente” nel rivelare di aver votato a favore dell’organizzazione della Coppa del Mondo in Qatar, ma difende la scelta e resta convinto che si tratti di una grande competizione.
“Per dieci volte i paesi arabi hanno cercato di ottenere l’organizzazione dei Mondiali. Per lo sviluppo del calcio è importante ed è per questo che ho votato per loro”.