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Il costante rumore di fondo ha epurato il migliore

De Laurentiis ha abbassato la testa dinanzi ai suoi dipendenti. Ha commesso l’ennesimo di tanti errori che hanno costellato il cammino del secondo anno ancelottiano

Il costante rumore di fondo ha epurato il migliore

Il costante rumore di fondo, iniziato dal 25 maggio 2018, alla fine ha epurato il migliore, per mano dell’acerrimo nemico del popolino: Aurelio De Laurentiis. Il presidente del Napoli ha ceduto ai “presepisti” ai “sarristi” e soprattutto ai 91isti. Anime ingabbiate nel passato. Una società in grado di sostenere il primo vero fortunale della propria storia avrebbe lasciato che la storia con Ancelotti arrivasse almeno a compimento.

Invece Aurelio De Laurentiis, anch’egli con il figlio sistemato, ma poco produttivo, ha abbassato la testa dinanzi ai suoi dipendenti. Ha commesso l’ennesimo di tanti errori, che da luglio ad oggi hanno costellato il cammino del secondo anno ancelottiano. Il primo errore esiziale è stato non aver abbassato oppure azzerato le richieste per Insigne. Oggi il rischio è che quella scelta porti una sciagura dalla quale il Napoli difficilmente potrà riprendersi, ovvero il definitivo ridimensionamento delle proprie ambizioni.

Il futuro attuale del Napoli è chiaro: parvenue agli ottavi con Gattuso, mettendo magari in bacheca vicino allo scudetto “del bel giuoco” i nuovi complimenti di Guardiola, e una disperata rincorsa al quarto posto in cui saremo tutti insieme, chi per dire “tenev raggion, Angellott nn’è bbuon”, oppure chi teme come il sottoscritto di veder ulteriormente ridotta la presenza nel calcio che conta.

Se il presidente, dopo aver sfasciato tutto in meno di due mesi, avesse voglia di terminare l’opera dovrebbe mettere alla porta i tre Re Magi. Gli idoli di una piazza che quando si tratta di mezzi uomini e serpenti velenosi ha un talento tutto suo nel non individuarli. L’esempio lampante, oltre all’Insigne sorridente nel riscaldamento, è il Ciro delle Fiandre. Ieri sera ha giocato come non ha mai fatto in questi mesi. Ha finanche ceduto il rigore per la tripletta a Milik. Re Carlo ci ha lasciati al nostro destino. Troppo grande per queste latitudini, troppo signore per sbattere la porta.

Buona fortuna Re Carlo.

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