Crosetti: «Mentre Sarri si lamentava con l’arbitro, Inzaghi cambiava la partita»
Su Repubblica: «Ora si capisce perché Paratici aveva pensato al tecnico della Lazio. Un tempo alla Juve vincere era l'unica cosa che contava»

Si comincia forse a capire perché Paratici avesse pensato a Simone Inzaghi, prima che Nedved convincesse Andrea Agnelli per Sarri
È questa la considerazione principe di Maurizio Corsetti su Repubblica dopo la sconfitta rimediata dalla Juve contro la Lazio, la seconda nel giro di poco tempo contro la squadra di Inzaghi. Una Juve che non riesce più a vincere e che sopratutto riesce meravigliosamente a perdere. Si fa evidente la differenza tra i due tecnici secondo Crosetti
Mentre Sarri si lagnava con arbitro, quarto uomo e assistente, barba lunga e mani in bocca, il suo collega Inzagone levava i due ammoniti per dare alla Lazio forza fresca e “sicura”, senza rischi di espulsioni
Due mondi diversi che, a questo punto, stano riportando risultati diversi e non è poco considerando che per la Juve il cambio in panchina aveva come scopo quello di vincere la Champions
E a Torino qualcuno comincia a sospettare che Agnelli abbia proprio sbagliato scelta, anche se questa non era la Champions
Ieri in campo e fuori dal campo si sono viste scene che poco si confanno al club bianconero
Sarri che grida “vergogna!” al quarto uomo per il recupero troppo corto, forse i calciatori che si levano dal collo la medaglia d’argento un attimo dopo la premiazione.
La Juve fin qui, scrive Crosetti, manca di gioco, non sa ancora se giocare col tridente o meno
Sarri non era stato preso per il gioco nuovo, per lo spettacolo, per andare oltre Allegri? Nel frattempo la vecchia Juve non c’è più, e quella nuova neppure. In questo ibrido inizio d’inverno, con Lapo che twitta “Juve vergognati”, qualcosa scricchiola. Eppure, vincere era l’unica cosa che contava.