Allegri non ha mai detto la parola “puttanate”, l’Italia dibatte di un falso

Sbagliata la traduzione. Al NYT ha detto che la primazia della tattica è una delle più grandi bugie del calcio e che l'allenatore deve stare in panchina non in tribuna

Allegri Juve

Photo Matteo Ciambelli

Tutti a dibattere sulle “puttanate” di Massimiliano Allegri. Che nell’orginale intervista al New York Times erano solo “the biggest lies”, ma nella traduzione spinta che ne fa Il Giornale diventano, appunto, “puttanate”.

Ed è sulla miccia accesa dal termine rafforzato che si scatena la scia di delle prese di posizione, della discussione sui social. Non tanto sul fatto in sé, che era poi il seguente, letterale: Allegri “descrive l’idea che l’allenatore faccia meglio il suo lavoro seduto in tribuna, con una visione più ampia della partita, piuttosto che da bordo campo, dove puoi sentire l’odore del sudore e vedere la paura, come ‘una delle più grandi bugie del calcio’ “. Lies, bugie. Non puttanate.

Nyt allegri

E invece. Su Repubblica, nella sua rubrica domenicale, Gianni Mura si sofferma, persino lui, sulle “puttanate” di Allegri, chiarendo di averle riprese da Il Giornale:

“Ci sarà da divertirsi quando torna. Intervistato da New York Times e Espn (trascrivo dal Giornale) sull’ipotesi che l’allenatore sieda in tribuna anziché in panchina per vedere meglio, Allegri va giù deciso: «Una mega puttanata, una delle più grandi che abbia mai sentito. L’allenatore deve stare in panchina. Deve respirare la partita, deve capire il momento in cui c’è da cambiare il giocatore». E gli schemi, la tattica? «In Italia gli schemi e la tattica sono tutte puttanate. Il calcio è arte e gli artisti sono i grandi campioni. Non devi insegnare niente, solo metterli nelle migliori condizioni di far bene». In questo momento gli piacciono Klopp, il Cagliari e Gasperini. Tutti gli altri sono avvisati”.

 

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