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Scuole chiuse, va bene. Ma ci spiegate almeno perché?

Se il problema è la sicurezza degli istituti occorrerebbe aprire un tavolo di discussione serio. Se invece il pericolo è rappresentato dal vento, bisognerebbe chiudere l’intera città

Scuole chiuse, va bene. Ma ci spiegate almeno perché?

Siamo al 5 novembre e già a due ordinanze di chiusura delle scuole. Ieri e oggi, la Protezione Civile ha diramato due bollettini di allerta meteo, entrambi arancioni e il sindaco ha deciso di chiudere gli istituti cittadini. La domanda è: perché?

Che qualcuno ci spieghi qual è il problema, qual è la paura del sindaco e del Comune.

Che le scuole cadano in virtù di vento e temporali? Sarebbe come avere la consapevolezza che gli edifici scolastici non sono sicuri. Sarebbe grave, perché vorrebbe dire che i nostri bambini non sono al sicuro, che l’edilizia scolastica cittadina è totalmente inadeguata e in questo caso occorrerebbe aprire un tavolo di discussione serio, con Ministero e organi competenti, per porre rimedio alla cosa. Qualcuno dovrebbe dirci in che condizioni mandiamo i nostri figli a scuola, se rischiamo inconsapevolmente ogni giorno la loro vita immaginando invece di mandarli in un ambiente sano e sereno.

Se a preoccupare invece è il vento, non si comprende allora perché non debba essere fatto divieto all’intera cittadinanza di uscire di casa. Che il sindaco, nella sua ordinanza, ci raccomandi di adoperare cautela e prudenza è francamente ridicolo. In questo modo, sembra che al sindaco non importi nulla dei suoi cittadini. Come se dicesse che un genitore che la mattina deve per forza uscire di casa per andare a lavorare possa rischiare la vita, tanto che ci frega, l’importante è tenere chiuse le scuole, prima i bambini, gli altri pazienza.

Se esiste un problema di sicurezza dei palazzi, degli alberi, di qualsiasi altra cosa che possa colpirci in testa con il vento, perché allora non si emette un’ordinanza di chiusura dell’intera città? Sarebbe più logico che procedere in modo schizofrenico alla chiusura delle sole scuole per un po’ di pioggia e vento.

E poi, sindaco, se chiudi due volte le scuole nei primi giorni di novembre, quando è ancora autunno, cosa succederà tutto l’inverno, con piogge copiose e venti forti? Per quanto tempo intendi tenere chiusi gli istituti?

Nelle città con condizioni climatiche di gran lunga più proibitive delle nostre, la scuola non chiude mai. Eppure la Protezione Civile dirama le allerte arancioni anche lì. L’unica linea di questa amministrazione, senza ulteriori spiegazioni, sembra essere evitare problemi e responsabilità.

Certo, tenere aperte le scuole e rischiare è peggio, siamo d’accordo. Ma allora il rischio esiste? Quale? E torniamo alla domanda con cui abbiamo iniziato.

Forse affrontare i problemi e cercare una soluzione sarebbe meglio del totale immobilismo. Dovrebbe essere questo il compito di chi amministra la città, per sé e per chi verrà dopo.  E, soprattutto, spiegarlo ai cittadini.

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