La Serie A si spacca su Mediapro e post-Micciché, la Juve vota no all’accordo con gli spagnoli

Repubblica: "Lo schieramento contrario a Mediapro è molto simile a quello che si è opposto alle dimissioni di Miccichè, volute da Lotito e alleati"

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Mediapro spacca la serie A, sui diritti tv e sulla nomina del successore di Micciché. Solo 10 società hanno votato l’ipotesi di accordo – riformulata – con la società spagnola. In sei, Juventus, Inter, Milan, Bologna, Lecce e Torino, si sono opposte.

“Lo schieramento contrario a Mediapro è molto simile a quello che si è opposto alle dimissioni di Miccichè, volute da Lotito e alleati e alimentate dall’inchiesta della Procura Figc sulla sua elezione. Non a caso la votazione è stata seguita dalla rabbia di Lotito e Preziosi”, scrive Repubblica.

Roma, Napoli e Fiorentina si sono astenute, con il Sassuolo assente a causa del funerale di Adriana Spazzoli, moglie di Giorgio Squinzi.

La partita sul doppio fronte è apertissima, e dal risultato impronosticabile. Perché le modifiche a cui lavorano in via Rosellini non sono state ancora sottoposte a Mediapro, che dovrebbe comunque dare il suo definitivo via libera. Anzi, gli spagnoli sono fermi all’offerta di 1,3 miliardi per creare il canale di Lega del 4 novembre, e che soprattutto scade a fine mese.

La Lega con 18 sì (Napoli astenuto) invece ha approvato le linee guida per il bando dei diritti tv riservato ai broadcaster, che ora verranno inviate alle autorità, che a loro volta avranno sessanta giorni per dare il proprio verdetto.

Secondo quanto riporta Repubblica, “Lotito ha reagito con durezza quando l’ad del Bologna, Fenucci, ha chiesto a Mediapro di introdurre maggiori garanzie finanziarie, in particolare per l’inizio del prossimo triennio quando l’operazione “canale della Lega” potrebbe presentare maggiori incertezze. In caso di accoglimento, il Bologna e il Lecce appoggerebbero gli spagnoli. Sulla stessa posizione la Roma. A quel punto Mediapro sarebbe vicinissima al quorum di 14 voti. Ma da Barcellona filtra un certo fastidio per queste continue richieste di intervenire su un testo già cambiato tante volte. Gli spagnoli minacciano di non sedersi al tavolo negoziale il 16 dicembre, quando l’assemblea della Serie A tornerà a pronunciarsi”.

Sul tavolo intanto c’è sempre il post-Micciché. Lunedì prossimo la Lega si riunirà per provare ad eleggere il successore. Non dovessero riuscirci (il clima è teso, e i precedenti insegnano) martedì dopo entrerà in azione il commissario ad acta, Mario Cicala.

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