CorSera: Ancelotti ha dormito a Castel Volturno per evitare il licenziamento
Ha obbedito al ritiro disposto dal club mentre i giocatori tornavano a casa. Se De Laurentiis avesse voluto mandarlo via avrebbe dovuto pagargli lo stipendio fino al termine della stagione

L’unico modo per uscire dalla crisi dell’ammutinamento è vincere stasera, al San Paolo, contro il Genoa. Per Ancelotti è stata una delle settimane più turbolente della sua carriera.
Anche se in passato ha gestito diverse ribellioni e ingerenze proprietarie nei vari club in cui ha allenato, stavolta, scrive Monica Scozzafava sul Corriere della Sera, si è trovato al centro tra due fuochi. Da un lato la squadra e dall’altro De Laurentiis. Ed ha fatto fatica a non bruciarsi.
“Ci è riuscito con una mossa tattica pari a quelle dei suoi successi calcistici più importanti: sì è sfilato dalla protesta, ha obbedito al ritiro disposto dal club (mentre i giocatori tornavano a casa) e ha evitato il licenziamento. Se De Laurentiis, a quel punto, avesse voluto mandarlo via, e nella notte dell’ammutinamento magari ci ha pensato, avrebbe dovuto pagargli lo stipendio fino al termine della stagione”.
Le ostilità tra presidente e tecnico sono finite. I due hanno ripreso a parlarsi. Adesso, a parlare, dovrà essere il campo. Con una vittoria che possa allontanare le nubi “che promettono ulteriore burrasca”.
Adesso medita l’altra mossa tattica, relativa a chi far scendere in campo stasera al San Paolo. La squadra è dalla sua parte, il silenzio stampa imposto dal club facilita l’isolamento dall’ambiente che contesta. Il ritiro non può che far bene ad alzare la concentrazione.
Il tecnico intende schierare
“la migliore formazione possibile, lasciando fuori dallo spogliatoio i condizionamenti ambientali. Insigne capitano, Mertens e Milik a guidare l’attacco. Per vincere una partita che si gioca su un campo «minato». Il futuro è adesso, per se stesso e per il club”.