Barbano: da Gasperini a Juric, il calcio italiano non sente mai i cori razzisti
Sul CorSport definisce “il sistema ipocrita, perché dice di voler combattere il fenomeno ma poi non fa niente di concreto. Il calcio è pappa e ciccia con i violenti”

Come è possibile che Balotelli abbia sentito i cori razzisti contro di lui e l’allenatore del Verona, Juric, no? Come è possibile che si possa sostenere una tesi e l’esatto suo contrario sul punto?
Lo spiega Alessandro Barbano sul Corriere dello Sport.
“perché nel luogo più pubblico del Paese, lo stadio, nella curva notoriamente più razzista, la Sud di Verona, nella partita potenzialmente più a rischio, non c’è una televisione, non c’è una questura, non c’è una società che abbiano pensato di puntare una telecamera e un microfono direzionale per documentare ciò che, a parole, il calcio dice di voler certificare, isolare, cacciare per sempre dal consesso civile”.
Il sistema è ipocrita
Nell’epoca in cui i nostri telefonini sono sotto controllo e non esiste più privacy per nessuno, i teppisti, i razzisti e i violenti possono colpire impuniti perché il sistema è ipocrita. Dice di voler combattere il fenomeno, ma poi non fa niente di concreto per farlo, in realtà, scrive Barbano,
“non vuole né vedere né sapere. Perché con quei violenti, che non sono due, né dieci, ma purtroppo centinaia e talvolta di più, il calcio, tutto, è ancora, come si dice, pappa e ciccia”.
Dov’è finito il supplemento di indagine per il caso Dalbert?
Barbano ricorda quanto successo a Dalbert, il 22 settembre, durante Atalanta-Fiorentina. E paragona i due calciatori, che sono dipinti quasi come se fossero
“due ragazzi fragili, affetti da manie di persecuzione”.
Anche Gasperini, all’epoca, come ieri Juric, disse di non aver sentito nulla, che i cori li aveva uditi solo il brasiliano. E il giudice sportivo scrisse che i cori erano stati percepiti dal calciatore ma non comminò alcuna squalifica o censura. Ordinò un supplemento di indagine che sarebbe interessante sapere, oggi, come è andato a finire.
“ma forse dopo due mesi i buu contro Dalbert non interessano più a nessuno”.
E a Brescia, quando ci furono i cori contro Pjanic, il giudice sportivo scrisse che ne era stato responsabile il 90% della Curva Nord (4.700 persone in tutto in quel settore) ma finì tutto con un semplice ammonimento.
“Del resto, il 90 per cento di 4.700 fa 4.220. Chi oserebbe regolare i conti con 4.220 tifosi?”
Il carrozzone va avanti
Ieri sera, grazie ad un tifoso coraggioso, sul sito di Repubblica è comparso un video in cui si sentono chiari i buu razzisti diretti a Balotelli. Secondo quanto ha scritto la Gazzetta sul suo sito, li avrebbero sentiti anche gli ispettori federali e anche in questo caso sarà chiesto, dal giudice sportivo, un supplemento di indagine. Ma la Gazzetta rassicura che dovrebbero essere stati solo una quindicina gli autori del gesto.
“E allora possiamo metterci l’anima in pace, o dire con le parole del tecnico croato Juric che, in fondo, sono solo “sfotto” – senz’accento – come li chiama nel suo italiano stentato. Per spiegare quello che molti, troppi pensano: uno “sfotto” non ferma il carrozzone”.