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Se Ibra torna in Italia bisogna candidare Raiola ministro delle finanze e della creatività

Lo scrive Tony Damascelli su Il Giornale. Sarebbe il primo caso di uno che lascia i dollari e l’America per venire a lavorare nell’Italia dell’euro

Se Ibra torna in Italia bisogna candidare Raiola ministro delle finanze e della creatività

Su Il Giornale, Tony Damascelli scrive delle ultime dichiarazioni di Ibrahimovic che ha espresso il desiderio di approdare in Serie A.

I suoi gol negli Stati Uniti dimostrano che è ancora vivo e vivace, scrive Damascelli, ma dietro il suo desiderio si nasconde una “sottile e furbastra considerazione”.

In Serie A, campionato dai ritmi dolci, vanno in gol ultratrentenni come Ronaldo, Llorente, Dzeko, Ribery e Mertens,

“dunque c’è spazio per uno che ha frequentato le migliori squadre d’Europa ma si guarda bene di mettersi in vetrina nella Premier inglese, nella Liga spagnola o nella Bundesliga tedesca”.

Ibrahimovic certo non si propone per intenti finanziari, visto che

“ha già incassato l’utile per comprarsi tutta la Svezia, compresa l’Ikea”.

Il suo sarebbe il primo caso di uno che lascia i dollari e l’America per venire a lavorare nell’Italia dell’euro. E’ un prodotto pubblicitario che scalda i tifosi e potrebbe essere utile a tante squadre, come accadde a Baggio che, 33enne, dopo aver fatto un percorso simile a quello di Ibra, andò al Brescia.

Certe favole, però, scrive Damascelli, non si ripetono spesso e anche se i gol sono tanti, sono moltissimi anche gli anni, 38. Non concedono molte speranze, se non qualche esibizione.

Però, conclude,

“Nel caso positivo e clamoroso di un suo ritorno in Italia, applausi e feste per lui mentre un uomo solo dovrebbe essere candidato a ministro delle finanze e della creatività: Mino Raiola”.

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