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Moggi: “Il mio rimprovero a Conte ai tempi del Siena gli fece spiccare il volo”

Su Libero racconta che fu lui a mandarlo a Siena come vice di De Canio ma Conte criticò il mister e dopo il rimprovero di Moggi iniziò una carriera esemplare

Moggi: “Il mio rimprovero a Conte ai tempi del Siena gli fece spiccare il volo”

Su Libero Luciano Moggi scrive del derby di stasera tra Inter e Juve e soprattutto di Antonio Conte, ex juventino oggi sulla panchina nerazzurra.

Il derby d’Italia, come lo definì Gianni Brera, è cambiato molto negli anni. Soprattutto quando Calciopoli ha fatto passare l’egemonia

“dalle salde mani juventine a quelle tremolanti interiste”

Ma dopo un breve periodo di supremazia che permise all’Inter di fare il Triplete agevolato dalle decisioni  del commissario Rossi,

“ben presto l’Inter fece ritorno nell’alveo di quella mediocrità dalla quale era riuscita ad emergere non certamente per meriti sportivi”.

La Juve, nel frattempo,

“riprogrammava la sua rinascita per uscire dalle macerie in cui l’avevano fatta piombare”

Gli ultimi otto anni costellati da vittorie sono la testimonianza “dello spirito indomito” del club.

Per riportare l’Inter nell’élite si è reso necessario, intanto, un cambio di proprietà. Zhang ci è riuscito, prendendo Marotta, il preparatore atletico Pintus e Conte, che ha sempre trionfato, ovunque è stato.

In pratica, scrive Moggi, Zhang ha dimostrato che bastavano tre ex bianconeri a creare uno spirito nuovo e vincente.

E su Conte Moggi sente di dover dire altro, di raccontare come è esploso nel mondo del calcio.

Spiega che fu lui ad offrirgli il posto di allenatore della Primavera della Juve, appena si ritirò dal calcio. Ma Conte rifiutò garbatamente, chiedendogli di aiutarlo a diventare allenatore professionista. Così Moggi lo mandò a Siena, a fare il secondo di Luigi De Canio. Lì, però, peccando di ingenuità, Antonio criticò il mister, sbagliando e fu proprio Moggi a rimproverarlo.

“Cercai di fargli capire che al Siena non poteva trovare la perfezione essendo, la società toscana, da poco salita in serie A”.

Conte accettò la ramanzina e da quel momento spiccò il volo.

Anche da giocatore Antonio era già allenatore, racconta Moggi.

“Nell’intervallo delle gare non mancava mai di comunicare le proprie sensazioni sulla squadra al mister”.

Oggi siede sulla panchina nerazzurra,

“lui juventino di estrazione farà tutto il possibile perché l’Inter possa prevalere, provando magari un po’ di rimorso…”

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