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Mertens: “Sto bene al Napoli. Non mi vedo in Cina o in Qatar. Dicono che sono adatto al calcio spagnolo”

L’attaccante azzurro in una lunga intervista al portale belga Rtbf: “Il calcio è sempre un gioco per me: il mio motore è divertirmi, altrimenti diventa pesante. Le critiche non mi influenzano più”

Mertens: “Sto bene al Napoli. Non mi vedo in Cina o in Qatar. Dicono che sono adatto al calcio spagnolo”

Dries Mertens ha rilasciato una lunga intervista al portale belga Rtbf:

“Ho 32 anni, ma non mi sono mai sentito così bene. E’ come se ne avessi 25-26 sul piano atletico, forse perché non ho ancora figli. Sto vivendo la mia migliore fase della carriera. Il prossimo europeo non sarà la mia ultima occasione di stare ancora in nazionale”

Sul vicinissimo  record di Maradona:

“Sono molto orgoglioso di poter eguagliarlo: stiamo parlando di una leggenda del calcio. Ho incontrato Diego due volte, abbiamo parlato un po’ tra di noi. Non abbiamo fatto una foto perché a Napoli non è stato possibile in quanto la ressa era tanta e non ho voluto disturbarlo”.

Dries confessa di non aver visto il film su Diego ma di aver saputo che la pellicola parla di criminalità.

“Quello che posso dire è che vivo ormai da sette anni a Napoli e non ho mai visto nulla in tal senso. Ma è vero che in Italia la follia per il calcio a volte va molto lontano

Sulla possibilità di eguagliare il record con un gol come quello della “mano di Dio”: 

“Se voglio segnare con la mano, non sarà possibile con il VAR. Un goal è un goal, ma se è bello non rovina nulla. Il mio miglior goal, ho segnato a Utrecht. Abbiamo vinto 4-0 o 5-0, io ho fatto una tripletta, un tiro al volo da metà campo! Volevamo giocare per un compagno di squadra che era stato ferito la settimana prima e che era a rischio di paralisi”.

Il belga parla anche del suo rapporto con il calcio:

“E’ diventato un lavoro, ma provo ancora lo stesso piacere e la stessa sensazione. Il calcio è sempre un gioco per me: il mio motore è divertirmi, altrimenti diventa pesante. Quando vado in campo dimentico tutte le mie preoccupazioni ed è molto bello. Il peggio è quando i risultati sono cattivi e il pubblico si arrabbia: facciamo il massimo, ma la gente crede che lo facciamo apposta… Ma le critiche non mi influenzano più. Quando sei giovane possono destabilizzarti, ma alla mia età non ho altro da dimostrare”

Sul suo futuro, tra Napoli e offerte cinesi e qatariote:

“Non mi vedo firmare in Cina o in Qatar: come ho detto, spero di giocare il più a lungo possibile in vetta. Un ritorno in Belgio alla fine della carriera? No, non credo proprio. Sono molto orgoglioso di aver fatto il mio percorso in Italia, che rimane un campionato molto tattico anche se è diventato più offensivo con gli anni. La vita è strana: mi è stato spesso detto che ero piuttosto adatto al calcio spagnolo, tecnico, vivace e piccolo, ma non ho mai ricevuto un’offerta dalla Spagna. Non mi sono mai pentito di aver firmato a Napoli: sono stato felice sin dal primo giorno!”

 

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