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Manchester United in crisi anche economica, gli sponsor vogliono abbandonarlo

Per la prima volta in dieci anni le perdite subiranno una contrazione del 10%. Non è vero che i risultati del campo non incidono sul valore del marchio

Manchester United in crisi anche economica, gli sponsor vogliono abbandonarlo

Per la prima volta in dieci anni, le entrate del Manchester United subiranno una contrazione del 10%. L’altro giorno i dirigenti lo hanno ammesso al Financial Times. La notizia è anche sul Paìs di oggi.

Il successo sportivo ha reso alla fine del Novecento il Manchester United il più grande punto di riferimento nel marketing sportivo. Ora, dopo un decennio di declino sul campo di gioco, è diventato una sorta di esperimento senza precedenti nella storia dell’industria calcistica. Mai il prestigio di un marchio è stato sottoposto a una tale prova di resilienza.

Ossia riuscire a reggere un ritmo di successo dal punto di vista economico-finanziario anche senza risultati sul campo. Lo aveva assicurato il presidente Ed Woodward: «I risultati non hanno alcun impatto sul business». Aveva torto, a quanto pare. Mentre New Balance e Nike si contendono a suon di milioni la maglia del Liverpool – e il caso potrebbe finire in tribunale – la maglia dello United comincia a stare stretta agli sponsor.

Chevrolet, marchio che ha firmato per sette anni e per un totale di 500 milioni di euro, non vuole rinnovare l’impegno che si conclude nel 2022. Adidas, che ha firmato un accordo di fornitura e sponsorizzazione del valore di 860 milioni in un decennio, minaccia di applicare le penali se lo United non torna tra i primi quattro club d’Inghilterra e quindi in Champions.

E domani lo United giocherà contro il Liverpool a punteggio pieno. Se dovesse perdere, sarebbe ufficialmente in zona retrocessione.

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