Barbano: l’indecente sufficienza del Napoli dipende dall’assenza di un regista
Sul CorSport: questo non è il Napoli che abbiamo conosciuto negli ultimi anni e neanche la diplomazia di Ancelotti può nasconderlo, almeno senza sconfinare nell’ipocrisia

La fotografia di Ancelotti è fedele, quando dice: abbiamo fatto un partita sufficiente. Ma il Napoli può fare una partita sufficiente?
Scrive il vicedirettore del Corriere dello Sport, Alessandro Barbano.
Può mai il Napoli fare una partita sufficiente?
La squadra azzurra ha conteso lo scudetto alla Juve per anni. Quest’anno, dopo il primo di assestamento con Ancelotti in panchina, avrebbe dovuto raggiungere la maturità. Ha la dotazione di attaccanti più ricca del campionato. E invece ha perso con il Cagliari, ha vinto con sofferenza con il Brescia, ha portato a casa un anonimo pareggio a Genk. Non può fare una partita sufficiente contro il Torino.
Ieri l’attacco del Napoli ha tirato verso la porta del Torino solo tre volte. Non accadeva dall’agosto 2018 contro la Lazio. Nel secondo tempo, poi, il calo di condizione ha consentito al Torino di alzare il baricentro schiacciando spesso la squadra azzurra nella sua metà campo.
Scrive Barbano:
“Che questo non sia il Napoli che abbiamo conosciuto negli ultimi anni è un’evidenza che neanche la diplomazia di Ancelotti può nascondere, almeno senza sconfinare nell’ipocrisia”.
Ciò che preoccupa e che il tecnico si compiace della ritrovata solidità in difesa e spiega che bisogna solo ritrovare l’efficacia in attacco, ma senza spiegare il come.
Il Napoli ha smarrito il suo regista
Né l’ampiezza della rosa né il turnover e neppure i cambi di modulo hanno dato i risultati sperati. Questo Napoli è una squadra prevedibile, in debito di ossigeno, che neppure riesce più a giocare a memoria nonostante la fatica, che sembra “aver smarrito il suo copione”.
E forse ha smarrito anche il suo regista, scrive Barbano. Sono andati via Jorginho e Hamsik ma chi ha curato il mercato estivo ha sottovalutato l’assenza di un uomo d’ordine al centro del campo. Non può essere regista Zielinski, autore di una prova scialba a Torino, e non possono esserlo nemmeno Fabian, Allan, o Elmas.
Guai a sottovalutare un’indecente sufficienza
ammonisce Barbano. Le carenze ed incertezze che si evidenziano ad ogni livello devono essere riparate.