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Guardian: Quante altre volte “diremo no al razzismo” pur consentendogli di continuare?

L’ex calciatore Sordell sottolinea l’assurdità del protocollo Uefa contro gli episodi di razzismo: “a cosa servono tanti richiami dello speaker se poi si lasciano tornare a casa i colpevoli?”

Guardian: Quante altre volte “diremo no al razzismo” pur consentendogli di continuare?

Il Guardian pubblica oggi un pezzo a firma Marvin Sordell, ex giocatore inglese che ha militato nel Watford, Bolton e Burnley con una carriera professionale di 10 anni, che commenta la triste situazione in cui il mondo del calcio si trova oggi partendo da quanto accaduto nella gara tra Bulgaria e Inghilterra

Molto è cambiato nel calcio da quando sono andato in Serbia con i miei compagni di squadra dell’Inghilterra Under21 nell’ottobre 2012, ma, purtroppo, il razzismo non è una di queste cose. Avendo giocato in circostanze simili a quelle giocate dall’Inghilterra contro la Bulgaria lunedì sera, mi rattrista vedere che le persone devono ancora lavorare in quel tipo di ambiente.

È inconcepibile, per  Sordell, che un essere umano possa credere di essere superiore a un altro per il colore della pelle. E sebbene il razzismo sia un problema di tutta la società, il calcio non può esimersi dall’affrontarlo in maniera forte.

Il calcio fa parte di una moltitudine di cose che compongono l’aspetto e il comportamento della nostra società, quindi deve mostrare più responsabilità e iniziativa nel fare ciò che è giusto. Potrebbe non essere nelle mani del calcio apportare i cambiamenti di cui abbiamo bisogno, ma il calcio può sicuramente influenzare la conversazione, quindi deve farlo.

Per Sordell si è pronunciato contro il protocollo Uefa per gli episodi di razzismo

Non riesco a dire quanto sia deprecabile che lo speaker chieda a una folla di smettere offendere i giocatori a causa del loro colore della pelle. Dare loro un’opportunità, poi un’altra, e poi un’altra ancora, è del tutto inutile se alla fine vengono lasciati andare via.

Il protocollo dovrebbe essere più diretto e non prevedere tre fasi. In tanti altri casi non sono previste più fasi

Una persona vittima di abusi razziali sul luogo di lavoro è inequivocabilmente il peggiore di tutti i “crimini”, eppure nel calcio questo caso è trattato in modo più indulgente. .

Sordell non ha dubbi sul fatto che l’Inghilterra avrebbe dovuto rilasciare una dichiarazione e lasciare il campo a Sofia per tutelare i propri calciatori e dare un segnale forte alle istituzioni.

Quante altre volte “diremo no al razzismo” pur consentendogli di continuare, prima di fare veramente qualcosa per cambiare ciò che sta accadendo?

 
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