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Elena Ferrante riparte dal cemento di San Giacomo dei Capri, al Rione Alto

La lunga attesa è cominciata. Il 7 novembre uscirà “La vita bugiarda degli adulti”. Ma non c’entra niente con L’amica geniale

Elena Ferrante riparte dal cemento di San Giacomo dei Capri, al Rione Alto

Non è febbraio, e non c’è la luce blu. C’è un’autombulanza bloccata nel traffico, ce n’è sempre una, a qualsiasi ora del giorno e della notte, se ne facessero un monumento (all’ambulanza ignota) non si noterebbe la differenza se non per il frastuono. È grigio, e fa caldo. Nella foto qui su c’è il luogo – metro più metro meno – in cui comincia il nuovo romanzo di Elena Ferrante. L’unica traccia lanciata per seminare hype in attesa che il 7 novembre esca “La vita bugiarda degli adulti”, porta al Rione Alto, “in cima a San Giacomo dei Capri”. Il quartiere del cemento, della speculazione edilizia, dei palazzoni che si rinfacciano l’ombra.

“Due anni prima di andarsene di casa mio padre disse a mia madre che ero molto brutta. La frase fu pronunciata sottovoce, nell’appartamento che, appena sposati, i miei genitori avevano acquistato al Rione Alto, in cima a San Giacomo dei Capri.
Tutto – gli spazi di Napoli, la luce blu di un febbraio gelido, quelle parole – è rimasto fermo. Io invece sono scivolata via e continuo a scivolare anche adesso, dentro queste righe che vogliono darmi una storia mentre in effetti non sono niente, niente di mio, niente che sia davvero cominciato o sia davvero arrivato a compimento: solo un garbuglio che nessuno, nemmeno chi in questo momento sta scrivendo, sa se contiene il filo giusto di un racconto o è soltanto un dolore arruffato, senza redenzione…”.

Ferrante al Rione AltoTutto qui per ora. Anzi, c’è anche una copertina in bianco e nero: le mani di una donna che sorreggono il titolo. E basta. Il nuovo romanzo di un’autrice cult, pseudonimo di uno scrittore mascherato, non avrà niente a che fare con la quadrilogia de L’amica geniale. Considerato il successo annunciato, tra qualche anno vedremo magari una serie tv in coproduzione HBO girata tra le ambulanze della zona ospedaliera. E c’è da scommetterci che in questo budello di lamiere tra qualche mese ci finiranno anche i bus City Sightseeing “alla scoperta dei luoghi ecc. ecc.”.

Intanto la voce narrante del libro parte da Napoli, e non era scontato. E parte da uno dei luoghi meno poetici di questa città. Le librerie napoletane – scrive Repubblica nell’edizione locale – si preparano ad accogliere un bestseller destinato a dominare le classifiche nei prossimi mesi.

“La nostra è una libreria amica di Ferrante – dice Alberto Della Sala di IoCiSto – ha già pronto l’angolo per la Ferrante Fever. Il primo libro che abbiamo ordinato nel 2014, quando siamo nati, è stato Storia della bambina perduta. Per il nuovo romanzo abbiamo ordinato molte copie, in tantissimi già lo avevano chiesto appena è stato annunciato”.

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