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Quella volta che Mario Rui fece una grande partita

Se ne accorse persino Caressa. Le frolle e le ricce smisero per qualche istante di litigare. I The Giornalisti, assafà ‘a maronna, si sciolsero

Quella volta che Mario Rui fece una grande partita

(dedicato a Britos, lui sa perché)

Quella volta che Mario Rui fece una grande partita c’era un meraviglioso settembre di Napoli con uno stadio rifatto, uno stadio azzurro. I fidanzatini lasciatisi durante l’estate tornarono insieme, le frolle e le ricce smisero per qualche istante di litigare, fondendosi in deliziose riccefrolle ma anche frollericce per non creare dissapori. Lo stadio era zeppo di gente meravigliosa e vuoto di qualche ormai sempre più strana assenza, ma non importava, perché Mario Rui avrebbe fatto una grande partita quella volta.

Quella volta che Mario Rui fece una grande partita il fenomeno Salah sembrò un centrocampista troppo avanzato, un’ala fuori posto, un’ala tattica senza tattica, un terzino spintosi troppo avanti, un uomo disorientato e – qualche volta – lento. Quella volta lì, Mario Rui (colui che stava facendo la grande partita) si produsse in un paio di anticipi straordinari.

Quella volta che Mario Rui fece una grande partita se ne accorse perfino Caressa.

Quella volta che Mario Rui fece una grande partita lo cercarono sempre, in ogni azione, perché quella volta pareva essere ovunque.

Quella volta che Mario Rui fece una grande partita, Koulibaly tornò definitivamente dalle ferie e fece di nuovo l’unica cosa che sapeva fare: il fenomeno. Anticipi, chiusure, tackle, ripartenze, una proposizione da uomo più avanzato.

Quella volta che Mario Rui fece una grande partita, Van Dijk, forse per la prima volta nella sua carriera o nel secolo o da quando era nato, vai a sapere, commise un errore, che consentì a nonno Llorente di infilare il secondo gol.

Quella volta che Mario Rui fece una grande partita, Venezia sembrò più bella ancora, nella notte, l’acqua del Canal Grande non parve scura, ma azzurra come se dentro riflettesse la sintesi della partita, un’accelerazione di Mario Rui, un quasi gol in spaccata acrobatica di Mertens.

Quella volta che Mario Rui fece una grande partita, Mertens arrivò, mi pare, a un paio di gol da Maradona.

Quella volta che Mario Rui fece una grande partita, gli undici ragazzi di Liverpool non giocarono affatto male, anzi, crediamo che giocarono molto bene, ma non bastò.

Quella volta che Mario Rui fece una grande partita, Firmino mi apparve come il solito fenomeno, ma non gli servì.

Quella volta che Mario Rui fece una grande partita fece una grande partita anche il nostro nuovo terzino destro: attenzione, un giocatore vero. Si chiamava Di Lorenzo.

Quella volta che Mario Rui fece una grande partita ci fu una nuova scissione a sinistra, ma tutti ce ne fottemmo perché non interessò la sua fascia, non interessò quasi nessuno.

Quella volta che Mario Rui fece una grande partita si sciolsero i The Giornalisti e assafà ‘a maronna.

Quella volta che Mario Rui fece una grande partita, Callejón fece la solita grande partita.

Quella volta che Mario Rui fece una grande partita, Meret compì una parata da fenomeno, che pesò almeno quanto un gol.

Quella volta che Mario Rui fece una grande partita, Mertens tirò un calcio di rigore come si deve, forte, anche se non angolatissimo, forte che il portiere non avrebbe potuto pararlo, portiere che non lo parò.

Quella volta che Mario Rui fece una grande partita, Insigne uscì senza dire nulla né in napoletano né in altre lingue a noi sconosciute, né rifiutò di stringere la mano all’allenatore, anzi gliela porse in maniera gentile.

Quella volta che Mario Rui fece una grande partita il pubblico si spellò le mani per 95 minuti.

Quella volta che Mario Rui fece una grande partita, Allan e Fabian tornarono anch’essi dalle ferie, dominando il centrocampo, prendendone possesso, facendo luce.

Quella volta che Mario Rui fece una grande partita ci volemmo tutti molto bene e decidemmo che i rinnovi di Mertens e Callejón erano cosa da farsi, anzi fatta.

Quella volta che Mario Rui fece una grande partita si corse a velocità straordinaria, si fecero pochi falli, mi permetto di dire che si giocò a pallone.

Quella volta che Mario Rui fece una grande partita urlai due volte gol nel silenzio di Venezia, la voce uscì dal petto come per andare verso l’acqua, dove rimbalzò, andando a piazzare un paio di stelle nuove, nel punto in cui – come il sette della porta – il cielo incrocia l’acqua sopra Campo San Samuele.

Quella volta che Mario Rui fece una grande partita, Ancelotti diede scacco matto a Klopp, che dovette farsi più volte la doccia, nello spogliatoio del Napoli, per riprendersi.

Quella volta che Mario Rui fece una grande partita mi feci crescere i baffetti (scherzo, non esageriamo).

(Chi vuole può continuare).

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