Libero: Ronaldinho “prigioniero” in Brasile. Per riavere il passaporto deve sborsare 1,3 milioni
Insieme al suo fratello-agente, quattro anni fa, è stato implicato in un procedimento per danno ambientale. Sembrerebbe disposto a pagare
Insieme al suo fratello-agente, quattro anni fa, è stato implicato in un procedimento per danno ambientale. Sembrerebbe disposto a pagare
Ronaldinho non può lasciare il Brasile, è prigioniero in patria. A meno che non paghi 1,3 milioni di euro per recuperare il suo passaporto.
La storia è oggi su Libero.
Tutto inizia quattro anni fa. Insieme al suo fratello-agente, Roberto, l’ex Pallone d’Oro è stato implicato in un procedimento per danno ambientale. L’accusa è di aver costruito una piattaforma di pesca sul fiume Guaiba, in un’area protetta. I due sono stati multati per 2,3 milioni di dollari e come pena accessoria, a Ronaldinho è stato anche ritirato il passaporto. Per riaverlo dovrà versare, appunto, 1,3 milioni di euro.
Un bel problema, perché, nonostante ciò, due settimane fa Ronaldinho è stato nominato tra gli ambasciatori del turismo per il Brasile dall’agenzia del governo Embratur.
Sembra che l’ex calciatore sia disposto a pagare. Sui social network, infatti, ha annunciato la sua partecipazione a un’amichevole con la squadra colombiana dell’Independiente Santa Fe il 17 ottobre. E tre giorni dopo dovrebbe giocare nel derby colombiano tra America e Deportivo Cali.