ilNapolista

John Elkann: “Migliorare la scuola e l’apprendimento porta benefici al Paese”

Repubblica intervista il presidente della Fondazione Agnelli che ha ristrutturato due scuole medie a Torino: “La scuola italiana è ottima, merito degli insegnanti. L’anello debole sono le scuole medie”

Repubblica intervista John Elkann. Un lungo discorso sulla scuola italiana, che parte dalla ristrutturazione di due edifici scolastici di Torino ad opera della Fondazione Agnelli. Entrambi ospitano scuole medie.

Elkann spiega che la Fondazione ha lavorato al progetto per quattro anni.

“L’idea era quella di modificare le scuole come contenitore perché può servire ad aggiornare i contenuti e i metodi dell’insegnamento. Noi come famiglia ci siamo impegnati in questa direzione. Siamo convinti che migliorando l’apprendimento si possano avere benefici per il Paese. Inoltre gli istituti scolastici pericolanti o in condizioni difficili sono una delle emergenze del nostro Paese”.

Le due scuole risalivano una alla fine dell’Ottocento e l’altra agli anni Sessanta:

“Diversi contesti e anche diverse logiche di insegnamento rispetto ad oggi. C’era ancora la cosiddetta lezione frontale: l’insegnante in cattedra, le file di banchi degli alunni di fronte. Oggi la lezione non dovrebbe essere soltanto così. Bisogna dunque adattare anche l’architettura delle scuole”.

Un’operazione realizzata in un anno soltanto, grazie alla rete creata con la Compagnia di San Paolo, il Miur e due diverse amministrazioni torinesi, di diverso segno politico:

“Non c’è mai stato in Italia un progetto di questo tipo: un concorso di idee internazionale, quasi 300 proposte ricevute, il progetto vincente realizzato in un anno, un’inedita collaborazione pubblico-privato e un’esperienza che ora è a disposizione di tutti. Da oggi chiunque — amministratore pubblico, dirigente scolastico, imprenditore — può ricevere il kit che abbiamo messo a punto: idee, progetti, modelli pronti per essere replicati ovunque”.

L’impegno della Fondazione Agnelli negli ultimi anni si è concentrato sull’insegnamento e sulla formazione ed Elkann spiega perché:

“La scuola italiana è un’ottima scuola. Abbiamo un eccellente livello nelle elementari, un esempio che tutto il mondo ci invidia. Abbiamo un buon livello nei licei. Dagli studi che abbiamo condotto in Fondazione l’anello debole sono le scuole medie”.

Il merito, dice, è degli insegnanti:

“In generale, tanti di loro sono motivati e spesso prendono il loro lavoro come una vocazione. Sono loro la forza dei nostri istituti. Ciascuno di noi può sperimentarlo: impari bene qualcosa se hai un insegnante capace di appassionarti. Oggi questo aspetto della capacità di insegnare non è considerato nei criteri di assunzione dei docenti. E questo penalizza il nostro Paese nei confronti internazionali. Non basta conoscere bene una materia per poterla trasmettere ai ragazzi”.

Il presidente della Fondazione Agnelli parla anche dello scarso interesse italiano per la cultura scientifica, che invece rappresenta ancora oggi uno sbocco lavorativo importante. Anche se decidiamo di fare i pittori, spiega, avremo a che fare con i robot e dunque serviranno conoscenze scientifiche e invece l’interesse non c’è.

“È evidentemente un fatto culturale. Soprattutto, continua ad essere basso il numero di bambine e ragazze che si accostano agli studi scientifici”.

Per questo la Fondazione sviluppa programmi come Combo, un laboratorio didattico gratuito per insegnare le discipline scientifiche in modo accattivante e si sta impegnando nella promozione della cultura scientifica attraverso il Science Gateway, che Fca sta sviluppando insieme al Cern di Ginevra.

 

ilnapolista © riproduzione riservata