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CorSport: Sarri-Paratici, volano parole dure per la gestione degli esuberi

Lo sfogo di Emre Can ha portato a uno scontro tra l’allenatore, incapace di gestire i problemi extracampo, e il ds bianconero

CorSport: Sarri-Paratici, volano parole dure per la gestione degli esuberi

Da quanto scrive Alfredo Pedullà sul Corriere dello Sport, la questione Emre Can ha creato non pochi scompigli nell’ambiente Juve. Come era prevedibile.

Il giocatore bianconero è stato escluso dalla lista Champions ed ha avuto un duro sfogo in cui ha accusato la società di avergli fatto altre promesse e Sarri di avergli dedicato meno di un minuto nel comunicargli la decisione. Poi, a distanza di qualche ora, sui social, ha deciso di mettere la parola fine alla questione scrivendo che non avrebbe aggiunto altro per il bene della Juve e dei compagni.

Pedullà scrive che Maurizio Sarri ha avuto “qualche confronto bello tosto con Fabio Paratici” perché si aspettava uno sfoltimento della rosa che non è arrivato e che “il faccia a faccia degli ultimi giorni è stato
pepato”.

Il fatto è che Sarri odia il mercato, scrive Pedullà, se potesse lo eliminerebbe, e ha metabolizzato male il problema degli esuberi.

“E lo ha detto a Paratici, con la consapevolezza che non è un problema suo, ma di tutti. Dentro uno spogliatoio, oppure dentro la stanza dei bottoni, possono anche volare parole forti, per il bene di chiunque. Restano le parole forti, che verranno spazzate via dal lavoro e (si spera) dai risultati”.

Già in estate il tecnico bianconero aveva segnalato che 28 calciatori erano troppi per fare una serena rotazione. Ma la Juve non è riuscita a venderli. “E Sarri ha faticato a digerire”.

Così, ha dovuto semplicemente scegliere chi lasciare a casa.

Sarri, continua Pedullà,

“non è capace di affrontare problemi extracampo, si rifiuta”.

Lo dimostrò ad esempio quando il portiere del Chelsea, Kepa, si rifiutò di uscire dal campo nella finale di Coppa di Lega contro il Manchester City. Il tecnico si arrabbiò tantissimo, si sarebbe stappato la tuta di dosso e fumato dieci sigarette in tre minuti.

“In situazioni del genere va in tilt perché è un repertorio che si rifiuta di conoscere”.

Così, quando ha letto le dichiarazioni di Emre Cam a proposito della breve telefonata ricevuta dal mister, Sarri ha pensato che certe cose sarebbero state e saranno sempre di competenza del club.

“Non è colpa della Juve se Mandzukic dall’8 agosto in poi ha rifiutato tutto e tutti, ma sarà un problema suo gestire il croato che pensava di essere un signor Champions e che ora si ritrova fuori dai giochi. E Mario è uno che vorrebbe giocare anche la partite a briscola con gli amici, figuriamoci il broncio che avrà per non poter ascoltare la musichetta se non dal divano di casa. Appena entrerà nello stanzone della Continassa, si sentirà un alieno”.

Sarri è orgoglioso di allenare la Juve, scrive Pedullà, ma se potesse tornare indietro al momento della firma del contratto,

“chiederebbe ansioso: ditemi chi sono i 22-23 dell’organico e non parlatemi di esuberi che mi viene l’orticaria”

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